La Lanterna del Popolo

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Politica e potere danno alla testa e

ti mostri "piccola, piccola, piccola così!"

Manie di grandezza e protagonismo di chi dovrebbe solo imparare e fare un bel bagno di umiltà

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Circa 40 anni fa andava in onda una divertente trasmissione televisiva condotta dall'attore comico Renato Rascel la cui sigla, cantata dallo stesso e da una decina di bambini stigmatizzava con estrema leggerezza e sottile ironia, i costumi e i mali del tempo, che a rifletterci bene non sono migliorati di molto nonostante il trascorrere degli anni.

Ecco il testo della sigla della trasmissione:

Una volta questo mondo si capiva che cos'era e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. introduzione ai tempi che cambiano)

Arrivato il ventun marzo cominciava primavera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. riferimento ai primi cambiamenti climatici)

Per campare non dovevi diventar cintura nera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. aumento della criminalità e legittima difesa)

Come t'eri laureato ti si apriva una carriera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. fenomeno disoccupazione e precarietà lavorativa)

Per vedere se andrà meglio aspettiamo quelli lì che già la pensano così...

(coro)
Noi siamo piccoli, ma cresceremo e allora, virgola, ce la vedremo!

Chiusa parentesi, riporto sei, noi siamo piccoli ma dateci del lei

Una volta, se ci entravi, non uscivi di galera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. sulla certezza della pena e giustizia ingiusta)

Era il peggio fuorilegge chi assaltava una corriera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. aumento dei vari tipi di reato)

Era già sul nudo spinto una donna in canottiera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. cambio dei costumi e aumento delle libertà sessuali)

Con due lire ti compravi sia Mazzola che Rivera e adesso invece sì... buonasera!

(N.d.R. crescita inflazione e stipendi esagerati ai calciatori)

Per vedere se andrà meglio aspettiamo quelli lì che già la pensano così...

(coro)
Noi siamo piccoli, ma cresceremo e allora, virgola, ce la vedremo!

Chiusa parentesi, riporto sei, noi siamo piccoli ma dateci del lei.

Come potete notare, sono passati ormai 40 anni, ma i problemi dell'Italia degli anni '70-'80 non sono stati risolti, anzi più o meno sono sempre i soliti, ma a questi se ne sono aggiunti sempre di nuovi.

Ma a quel tempo facevano sorridere quei candidi bambini che cantavano, inneggiando alla loro giovane età, spiegando che quei problemi li avrebbero affrontati e risolti loro una volta cresciuti, ma che intanto "pretendevano": "Noi siamo piccoli ma dateci del Lei".

Ebbene, abbiamo visionato i filmati dell'ultimo consiglio comunale di Dicembre 2023, ed alcuni brevi passaggi ci hanno lasciato ampi spazi riflessione, politica, poetica e perfino musicale.

In effetti nel mezzo della discussione di un punto all'ordine del giorno, un consigliere comunale della minoranza si è permesso di rivolgersi ad una sua omologa, che peraltro in passato sappiamo essere stata molto vicina alla famiglia dello stesso consigliere, dandole amichevolmente del "Tu".

Ebbene signore e signori, non lo avesse mai fatto!

La stessa si è rivolta a lui con una acredine esagerata, a dir poco fuori luogo, pretendendo che si rivolgesse a lei, appunto, dandole del Lei, proprio come i bambini della famosa sigla televisiva in onda 40 anni fa.

Non si tratta di un obbligo di legge, nè tanto meno un reato, ma molto più semplicemente di una regola del cosiddetto "bon ton istituzionale" prevista dal regolamento comunale, la cui ratio però non era certamente quella di attribuire prerogative o fornire motivi di superbia ed arroganza gratuita, ma solo quella di stabilire un certo distacco per mantenere la discussione su un piano di rispetto reciproco e di massima cordialità.

Ma le buone intenzioni del legislatore sono andate a farsi benedire.

Non appena la "pulce" si è ritrovata eletta e catapultata nel sacco della farina (leggasi politica) si è sentita improvvisamente un "mugnaio".

In realtà per lei la strada da percorrere nel mondo della politica è ancora particolarmente lunga ed irta di ostacoli, ed ha ancora tutto da dimostrare, prima di poter assurgere nell'Olimpo dei grandi della politica.

Una cosa però è certa, alla consigliera comunale in questione è mancato tatto e umiltà, avrebbe potuto tacere evitando una precisazione in così forte odore di superbia e saccenza, e se proprio desiderava sentirsi dare del Lei avrebbe potuto usare modi gentili, meglio ancora in privato.

Ma il bon ton istituzionale a Carovigno è saltato nel 2013 con il Sindaco Mimmo Mele e mai più nessuno ha fatto nulla per ripristinarlo.

Peccato perchè la consigliera di maggioranza in questione ha perso una buona occasione per riportare la questione alla ribalta col dovuto  garbo.

Col suo atteggiamento, invece ha dimostrato di essere esattamente come la donna descritta dal grande cantante torinese Fred Buscaglione quando cantava: "Eri piccola, piccola, piccola ... così!"

Ma non disperiamo, a volte anche queste lezioni possono aiutare a crescere.