La Lanterna del Popolo

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Restauro Municipio ... sarà un bene

o il risultato sarà un male peggiore?

Avviati i lavori di restauro del Palazzo di Città, ma le opere saranno all'altezza delle legittime aspettative?

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Negli ultimi mesi Carovigno è improvvisamente diventato un enorme cantiere.

Ovunque ci si imbatte in cantieri impegnati nella realizzazione di nuove opere pubbliche che, almeno sulla carta, a detta di qualche amministratore, dovrebbero risolvere definitivamente annose problematiche di questo comune.

Per carità, il fatto che dopo circa 10 anni di immobilismo pressoché totale "qualcuno" si sia svegliato è senz'altro positivo ed apprezzabile, ma bisogna fare i conti con aspetti che lo stesso "qualcuno" deve aver sottovalutato.

Primo fra tutti i disagi provocati ad una intera comunità di residenti che si è ritrovata con numerose strade ed importanti arterie viarie completamente interdette al traffico o impegnate dall'esecuzione di lavori che hanno provocato e continueranno a provocare numerosi disagi a pedoni, automobilisti, esercizi commerciali, etc, con una viabilità del tutto impazzita e scoordinata.

Il secondo aspetto, diretta conseguenza del primo, è che è emersa una totale assenza di programmazione temporale e spaziale degli interventi in questione, a testimonianza dell'estemporaneità degli stessi, che non hanno tenuto in minima considerazione gli effetti che avrebbero provocato.

Eppure l'esperienza avrebbe dovuto insegnare che non sempre le ciambelle riescono col buco, anzi, talvolta si bruciano o non escono affatto.

Siamo felici che il Municipio, a 50 anni circa dall'ultimo sciagurato intervento edilizio sia tornato ad essere oggetto di attenzione dopo decenni durante i quali in più occasioni abbiamo evidenziato le tante criticità.

Oggi questo nuovo intervento di restauro sarà pertanto effettuato come si conviene o verrà fatto al solo scopo di attestarne l'esecuzione?

Sono tante le domande che ci poniamo e che meriterebbero una risposta.

Secondo voi verranno abbattute le numerose barriere architettoniche presenti? ... e verrà installato un ascensore (interno o esterno) che consenta anche ai cittadini affetti da disabilità motorie di poter accedere al piano superiore?

Secondo voi verranno recuperati gli affreschi seicenteschi situati al piano terra nell'ex refettorio del Convento del Carmine, uno brutalmente sfregiato dagli sciagurati interventi edilizi degli anni '70 e l'altro ricoperto da un sottile strato di calce che attende soltanto di essere riportato alla luce?

Secondo voi verranno effettuati saggi in vari punti del piano terra per verificare l'eventuale presenza di ulteriori dipinti o affreschi meritevoli di recupero?

Secondo voi verranno rimossi tutti quegli orribili climatizzatori antidiluviani che deturpano i prospetti del Municipio per essere sostituiti con quelli a scomparsa presenti da oltre 30 anni in tutti i centri storici italiani che si rispettano?

Secondo voi verranno rimossi tutti gli impianti elettrici e telefonici a vista e i dissuasori per i piccioni che danni deturpano il chiostro comunale?

Secondo voi verranno rimossi tutti gli strati di calce che ricoprono l'antico chiostro comunale valorizzando il porticato come si conviene?

Secondo voi verranno divelte tutte quelle orribili mattonelle di cemento che costituiscono la pavimentazione del cortile e il camminamento del chiostro, con materiali compatibili, magari restituendo al cortile un tocco di verde che conferirebbe un aspetto meno desolante e degradato all'intero edificio?

Secondo voi dopo oltre 50 anni verrà finalmente rimosso l'intonaco che ricopre il prospetto principale del Municipio in bianca pietra gentile, e quello che ricopre i prospetti interni del chiostro comunale? ... e verrà posato l'intonaco sul prospetto posteriore del Municipio?

Potremo continuare con altri dettagli, ma preferiamo fermarci qui.

Nutriamo seri dubbi che tutto ciò accadrà, ma se dovesse accadere saremmo i primi ad applaudire un intervento di restauro fatto a regola d'arte, nel pieno rispetto delle prescrizioni previste dal Codice dei Beni Culturali e che possa essere a beneficio dell'utenza e motivo di orgoglio per l'intera collettività.