La Lanterna del Popolo

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P.A.C., Arneo, Xylella, tutti temi che

la politica non ha mai voluto risolvere

Troppi problemi che non troveranno soluzione e che serviranno solo a gettare fumo negli occhi dei peones

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Negli ultimi mesi l'agricoltura sembra essere tornata di moda, anzi sembra essere divenuta l'ombelico del mondo.

Dopo decenni di oblio totale, Sindaci, Assessori e Consiglieri Regionali e Comunali, parlamentari di ogni ordine e grado, e politici di vario genere e caratura sembrano aver improvvisamente scoperto l'imprescindibilità di questo settore primario per la vita umana, una scoperta, tardiva e che soprattutto lascia molti dubbi sulla autenticità di questo improvviso interesse.

Ecco che dopo qualche sciopero privo di qualsiasi coordinamento, qualcuno portato avanti più per spirito di emulazione di alcuni paesi stranieri che non per esigenze realmente sentite, e qualche altro promosso e cavalcato dalle organizzazioni di categoria e da qualche sigla sindacale impaurite dal gregge che sbandava a destra e sinistra senza alcuna guida (non si poteva certo lasciare che la questione fosse scippata da terzi, divenendo cavallo di battaglia per pochi), ecco che è iniziata la tradizionale giostra della demagogia e del facile populismo a suon di atti.

Fra tutti spicca senz'altro la delibera di Consiglio Comunale del 14 Febbraio 2024 con la quale il Consiglio Comunale ad unanimità dei presenti, (nè avrebbe potuto essere diversamente, per poter testimoniare un domani il proprio impegno e la propria vicinanza agli operatori del settore), è stato approvato un ordine del giorno nel quale sono state riassunte le richieste formulate da parte degli agricoltori di Carovigno.

E non si tratterebbe affatto di un paio di semplici richieste, ma di un vero e proprio dizionario delle favole, tali e tanti sono i problemi evidenziati e la cosiddetta inarrivabilità a poter discutere e incidere su temi di così alta portata.

In tale documento si parla di riforma PAC: ma secondo voi un manipolo di peones potrà mai incidere sulla riforma della PAC che rappresenta una tematica complessa di portata europea e quindi transnazionale?

Si parla di snellimento della burocrazia con espresso riferimento ai Consorzi di Bonifica Arneo e alla Legge n° 199/2016: ma secondo voi se dopo quasi 30 anni stiamo ancora parlando dell'Arneo non sarà che forse non c'è mai stata la volontà politica di risolvere il problema, eliminando i consorzi o riducendone le competenze ai terreni agricoli effettivamente beneficiati?

Ed ancora, ha senso parlare di caporalato in un territorio dove è ormai impossibile reperire la manodopera agricola necessaria?

La burocrazia non si è mai snellita, anzi, è andata complicandosi sempre più, perchè mai dovrebbe iniziare a snellirsi proprio adesso?

Si parla ancora di Xylella e per farlo occorre avere una faccia di bronzo: ma secondo voi, non siamo stati in grado di individuare la malattia, è stato consentito che la stessa si propagasse, abbiamo lasciato che ulivi millenari venissero estirpati ed oggi i campesinos vorrebbero fare la voce grossa?

Si parla perfino di problematiche come le calamità e la fauna selvatica: ma secondo voi, sono 30 anni che la Regione Puglia non riconosce 1 euro per calamità naturali se non sei coltivatore diretto; sono decenni che la Regione Puglia si è resa cieca e sorda di fronte all'annosa questione degli storni, ed ora vorremmo aggiungere alla lista della spesa anche lupi, cinghiali et similia?

Si parla di alti costi di produzione e di concorrenza sleale: ma secondo voi se non è mai stato fatto nulla per combatterla perchè mai gli organi competenti dovrebbero incominciare proprio ora a remare contro i fazenderos?

Si parla di protezione e valorizzazione del made in Italy e del made in Puglia, tanto che, a tale scopo, il governo ha creato perfino un ministero ad hoc: ma secondo voi ciò produrrà effetti concreti o rimarrà soltanto fumo negli occhi?

Si parla poi di "Granaio Italia": ma secondo voi, se da anni leggiamo sulle confezioni di pasta della Divella "Grano 100% italiano" e alla prima tensione sempre Divella ci ha riferito di "seri problemi per il rifornimento di grano dall'Ucraina" ... non dovremmo chiederci ma non era grano 100% italiano?

L'impegno assunto dal consiglio comunale sarebbe quello di inviare tale documento a tutte le istituzioni, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (che lo leggerà sicuramente), al Presidente della Regione (che farà spallucce come ha sempre fatto), della Provincia (che dichiarerà di non avere alcun potere) e a tutti gli enti preposti che finalmente sapranno cosa utilizzare qualora dovessero esaurirsi le infinite scorte della carta igienica griffata dei loro bagni.

Non potevano mancare neppure gli scontati ringraziamenti di rito, primo fra tutti quello all'Assessore Regionale all'agricoltura Donato Pentassuglia e quello all'immancabile Consigliere Regionale Alessandro Leoci, per intenderci quello voleva andare a spese sue in missione a Carovigno per rendersi conto di cosa fosse la Xylella e quali danni potesse produrre sui nostri uliveti secolari.

Ma Carovigno non è solo ciò che sembra, è una specie di istituto di ricerca internazionale che ha avuto l'ardire di coinvolgere il Ministero dell'Agricoltura presso per perorare le teorie di tale Prof. Luca Scotti dell'Università di Chieti che avrebbe proposto una soluzione alternativa per combattere il batterio, e per il quale ha convocato un tavolo tecnico con l’Università di Chieti e il Ministero della Sanità per verificare la possibilità di avviare la sperimentazione sul campo e valutare l'eventuale efficacia del farmaco contro la Xylella, sempre se fino ad allora gli ulivi siano ancora vivi e vegeti in Puglia.

Va detto, però, che l'abuso della credulità popolare (art. 661 del Codice Penale) è un reato molto grave, ed in passato forse lo era ancora di più dal momento che il popolo non disponeva degli strumenti per poter tendere ad un barlume di verità.

E in tutta questa storia di verità ne vediamo davvero poca.

Non ci resta quindi che attendere la notizia del passaggio del prossimo asino volante, e noi saremo tutti qui, protesi col nasino all'insù, per la gioia e lo spettacolo privato di qualche novello, ma abile, mestierante della politica.