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La Lanterna del Popolo |
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Illuminazione votiva: il Comune invia ruoli impazziti ai parenti per defunti "estranei Creata una banca dati stracolma di errori inspiegabili e creati ancora una volta molti disagi agli utenti
© - La Lanterna del Popolo (2023) di Domenico Basile Il Comune di Carovigno, da tempo immemore, ha sempre avuto la straordinaria capacità di complicare la vita alla cittadinanza amministrata e di infilarsi in situazioni grottesche al limite di ogni immaginazione. Ed è proprio di una di queste situazioni che vogliamo occuparci questo mese. Nel corso del mese di Gennaio, infatti, una moltitudine di cittadini si sono visti recapitare migliaia di lettere da parte dell'Ufficio tributi del Comune di Carovigno con le quali veniva richiesto di pagare l'illuminazione votiva. L'illuminazione votiva, per intenderci, e per i non addetti ai lavori, è quell'obolo che l'ente comunale richiede ogni anno quale contropartita per aver fornito l'elettricità necessaria ad alimentare quella flebile lucina generalmente da 1,5 Watt posta a margine del loculo dei nostri cari defunti. Va detto che tale servizio potrebbe anche essere considerato inutile, soprattutto se si pensa che ci sono diversi cimiteri comunali in Italia che da molto tempo hanno eliminato le lampade votive, riducendo così sia i costi costruttivi dei loculi cimiteriali, che non prevedono più impiantistica elettrica, e sia i costi dell'illuminazione votiva, in termini di consumo, manutenzione e sostituzione del materiale elettrico. Ma Carovigno è un paese molto tradizionalista, anzi, oseremmo dire cristianamente integralista. Ogni defunto deve avere la sua lampada votiva, ma non per rispetto al testo della preghiera dell'Eterno Riposo che recita "Splenda ad essi la luce perpetua", ma perchè i suoi parenti non vengano considerati miscredenti, dagli altri concittadini. Ogni lampadina fulminata deve essere prontamente sostituita per non essere accusati di menefreghismo nei confronti del caro congiunto o per essere ritenuti ed additati come screanzati per non aver fatto visita al defunto con la dovuta assiduità. Ad ogni modo il servizio viene erogato dal Comune di Carovigno e come tale deve essere pagato. E va dato atto che quando si tratta di incassare denaro la Commissione Straordinaria è sempre stata particolarmente presente, attiva e solerte. Ed ecco che il Comune di Carovigno puntuale come non mai, hai inviato migliaia di lettere ai cittadini per esigere il pagamento dell'illuminazione votiva. Alcuni contribuenti hanno ricevuto i 25 euro circa per l'illuminazione votiva, altri ancora, invece hanno ricevuto somme più importanti, in quanto titolari del pagamento dell'illuminazione votiva per più defunti (genitori, suoceri, fratelli, etc). Sono però numerosi i casi in cui i cittadini di Carovigno si sono ritrovati con richieste molto strane contenenti non solo le richieste dell'illuminazione votiva per i loro congiunti, ma perfino per defunti a loro del tutto estranei! Ma come è possibile che sia accaduto tutto ciò? L'arcano mistero può essere svelato facilmente. Ad onor del vero, ricordiamo che negli anni scorsi, quando il buon custode del cimitero era Dorino Camposeo, e l'economo era il caro Gennaro Brandi, queste cose non sono mai accadute. Poi, ad un certo punto, questi validi e precisi dipendenti comunali si sono collocati in pensione, ed il Comune di Carovigno non ha fatto assolutamente nulla per ammortizzare l'impatto della loro assenza. Mai nessuno è stato affiancato a questi personaggi per avere modo di acquisire le competenze e le conoscenze necessarie per poter gestire il servizio nella maniera migliore possibile. Mai nessuno è stato assunto per sostituire questi dipendenti comunali nei loro rispettivi ruoli. Ebbene ci si è poi ritrovati con una confusione tale che in alcuni casi nessun addetto ai servizi cimiteriali era in grado di indicare l'esatta ubicazione di alcuni defunti con conseguenze facilmente immaginabili. A questo punto, durante l'amministrazione dell'ex Sindaco Massimo Lanzilotti, qualcuno ha pensato di rimettere un po' di ordine e per farlo ha ritenuto che il metodo migliore fosse quello di affidarne il compito ad una ditta esterna. Alla ditta però è stato posto un vincolo: quello di dover assumere una persona individuata in maniera discutibile grazie alla sua vicinanza con componenti della passata amministrazione comunale. Il risultato finale è stato che dopo diversi mesi di "duro" lavoro questo riordino è stato completato. Peccato soltanto che più di riordino si è trattato di un vero e proprio disordino! Sono numerosi, infatti, i cittadini che si sono visti recapitare lettere in cui veniva richiesto il pagamento dell'illuminazione votiva per soggetti sconosciuti per nulla imparentati e del tutto estranei alla famiglia. Molti cittadini si sono arrabbiati, giustamente, ed alcuni hanno affermato: "Già dobbiamo pagare le lampade votive dei nostri defunti, ma perchè mai dovrei pagare quelle degli estranei?" ed altri ancora in maniera più colorita hanno detto: "Io mi pago li muerti mia ... e gli altri si pagassero li muerti loro!" Ovviamente in questo caso l'espressione utilizzata non va intesa soltanto nel senso letterale, ma con ogni probabilità anche nel senso paesano più figurato e folcloristico possibile. I cittadini saranno così costretti a recarsi presso l'Ufficio Tributi per spiegare le loro giuste ragioni, ed evidenziare gli errori commessi dall'ente comunale. I cittadini saranno sottoposti a stress e disagi inutili, che si sarebbero potuto facilmente evitare, mentre l'ente comunale dovrà riprendere in mano un lavoro di riordino di scarsa qualità, svolto malamente e farcito di errori grossolani per provare una volta per tutte a rimettere ordine anche nell'aldilà. Operazione particolarmente difficile per chi non è mai stato avvezzo all'ordine neppure nell'aldiquà! |
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