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La Lanterna del Popolo |
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Nuovo sistema idrico e fognario, ma i disagi cominciano ad essere troppi 31 milioni di euro per la realizzazione delle nuove condotte stanno paralizzando la città da troppi mesi
© - La Lanterna del Popolo (2025) di Domenico Basile Sono passati 9 anni da quando venne dato l’annuncio della realizzazione della più grande opera pubblica che abbia mai interessato il comune di Carovigno: il progetto di completamento, potenziamento e risanamento dell'intero sistema idrico e fognario del territorio di Carovigno redatto dalla società Hydrodata. Uno straordinario regalo giunto grazie all'Acquedotto Pugliese e dalla Regione Puglia. L'intervento a realizzarsi sul territorio di Carovigno prevedeva un investimento di quasi 31 milioni di euro (30.865.270,44 euro per la precisione), interamente finanziato dalla Regione Puglia che sarebbe stato interamente realizzato dall'Acquedotto Pugliese, così come si evince dall'allegato 1 alla delibera n° 20 del 23 Giugno 2016 dell'Autorità Idrica Pugliese. Quindi nessun merito da parte dell’allora Sindaco Carmine Brandi, nessun merito da parte della Commissione Straordinaria che ha retto la città in seguito allo scioglimento per infiltrazione mafiosa, e nessun merito neppure dell’attuale Sindaco Massimo Lanzilotti che ha avuto soltanto l’onere di essere Sindaco nel periodo in cui si stanno svolgendo i lavori, per cui nessuno provi ad arrogarsi meriti che non gli competono affatto. Il progetto si divide in 2 macro interventi che interessano la rete idrica e la rete fognaria, che a loro volta coinvolgono il centro abitato di Carovigno e tutte le località marine sparse lungo il litorale. Il primo intervento prevede il completamento della rete fognaria nelle zone già edificate del centro abitato dove è prevista la posa di ben 11.107 metri di nuove condutture, a cui si aggiungono gli interventi nelle località marine, e precisamente 15.514 metri di nuove condutture fognarie in località Carisciola, 5.805 metri a Torre Santa Sabina, 6.393 metri in località Pantanagianni, e 1.900 metri in località Specchiolla. Il secondo intervento prevede il completamento della rete idrica nelle zone già servite da fognatura, oltre al completamento della rete idrica dove c'è la necessità di chiudere alcune maglie urbanistiche. Verranno sostituite tutte le tubazioni risalenti ad oltre 40 anni fa, non più idonee poichè negli anni le utenze sono aumentate, e le sezioni delle tubazioni si sono ridotta a causa delle incrostazioni calcaree, oltre al fatto che le giunzioni non sono più a tenuta. Gli interventi prevedono quindi la posa di nuove condotte del diametro di 200 mm perimetrale al centro abitato (Via Santa Sabina e Corso Umberto I°) e delle dorsali di alimentazione che da questa si richiudono del diametro di 125 mm che racchiuderà il nucleo più antico del centro abitato (Corso Vittorio Emanuele, Via Regina Margherita, Via Giacomo Matteotti). Tutto ciò premesso va detto che i lavori vanno avanti già da qualche anno con enormi disagi per i cittadini. Gli esercenti commerciali sono sul piede di guerra, e si sfogano come possono, via social, talvolta in maniera anche un po' scomposta, ma tutto ciò avviene perchè subiscono cantieri aperti che limitano la loro attività con evidenti ricadute anche sui loro rispettivi affari. Anche gli automobilisti sono costretti a subire questa situazione modificando e allungando continuamente il loro percorso continuamente interdetto al traffico. In realtà la colpa è solo di chi pianifica gli interventi ed apre cantieri a catena di fatto congestionando il traffico e provocando disagi all'intera cittadinanza. Forse il Sindaco, nella sua veste di massima autorità sul territorio, avrebbe avuto la possibilità di potersi interfacciare con il committente dei lavori, magari partecipando alla redazione del cronoprogramma. Oggi ha solo la possibilità di sollecitare che alcuni cantieri vengano completati nel più breve possibile cercando di restituire alla città un pizzico di normalità. |
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