La Lanterna del Popolo

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Addio a Papa Francesco che avrebbe

voluto veder sventolare le bandiere

La Battitura della Nzegna è una preghiera, e come tale non bisognava fermare le bandiere, ma la musica

 

© - La Lanterna del Popolo (2025)

di Domenico Basile

Il 21 Aprile, Sua Santità Papa Francesco è stato chiamato alla "Casa del Padre".

Ha avuto giusto il tempo di presenziare alla cerimonia pasquale con la tradizionale benedizione "Urbi et Orbi" in Piazza San Pietro, seguito da un ultimo giro tra i fedeli con la Papamobile.

"La Pasqua è la festa della vita" aveva detto appena il giorno prima di abbandonare la sua vita terrena.

Papa Francesco è stato senza ombra di dubbio un Papa umile ma innovatore, empatico ma deciso, che ha saputo imprimere un forte rinnovamento nella Chiesa, attraverso una rivisitazione della liturgia, uno snellimento dell'apparato burocratico, una visione teologica più morbida che va incontro ai cambiamenti di una società in trasformazione, ed una rivoluzione del linguaggio, meno clericale e più popolare, che si presta ad una maggiore vicinanza con i fedeli.

Indubbiamente un Papa rivoluzionario e al passo con i tempi che ha lasciato il segno nella storia e che non sarà facile sostituire nel cuore della gente.

Comprensibile l'addio commosso che il mondo gli sta tributando, così come comprensibile e condivisibile è anche il sentimento di commozione e di profondo rispetto col quale il Sindaco Massimo Lanzilotti e la sua amministrazione comunale si sono approcciati.

Infatti, se è vero che Papa Francesco è morto la mattina del Lunedì dell'Angelo è altrettanto vero che il Lunedì di Pasquetta e il successivo Martedì sono i giorni in cui a Carovigno si celebra la tradizionale Battitura della Nzegna.

Proprio a questo proposito va ricordato che la Battitura della Nzegna è una preghiera rivolta alla Madonna di Belvedere, madre di Gesù Cristo, e pertanto il suo svolgimento, nel pieno rispetto della tradizione, non è affatto blasfemo, nè tanto meno irrispettoso della memoria del Santo Padre che ha avuto il piacere di incontrare uno dei gruppi sbandieratori di Carovigno, ricevendo in omaggio dagli stessi, una copia della bandiera con cui viene battuta la Nzegna.

Vietare la Nzegna sarebbe stato come vietare una preghiera alla vergine Maria, una scelta che sarebbe stata indubbiamente errata ed inopportuna.

Non si trattava di scegliere se far disputare o meno una partita di calcio di Serie A, pur nella certezza che Papa Bergoglio, amante del calcio, avrebbe preferito che quella partita fosse stata giocata.

Il Sindaco Massimo Lanzilotti ha così pubblicamente annunciato: "Le nostre preghiere continuano domani (riferendosi al Lunedì di Pasquetta) con la tradizionale Battitura della ’Nzegna, atto di fede e di devozione verso la Madonna di Belvedere, che in questo momento assume un significato ancora più profondo.

Come annunciato dal Vicario Generale, Don Franco Pellegrino, e in accordo con il nostro Vescovo, Monsignor Giovanni Intini, le celebrazioni si svolgeranno regolarmente anche domani (Martedì dopo Pasquetta), nel rispetto della tradizione".

L'unico punto su cui riteniamo di dover dissentire è quello secondo cui: "In segno di lutto per la scomparsa dell’amato Papa Francesco, le bandiere durante il corteo rimarranno chiuse", mentre è proprio lo sventolio delle bandiere accompagnate dal loro lancio che costituisce il richiamo alla preghiera in onore della Madonna di Belvedere: vietarne lo sventolio è come mozzare in gola la preghiera del fedele.

Forse sarebbe stato più logico che gli sbandieratori avessero indossato una fascia nera al braccio, ma non impedirgli di sventolare i loro vessilli.

Altrettanto inopportuna, invece, è stata la decisione di lasciare che i musici suonassero, producendo di fatto un frastuono di tamburi e rullanti accompagnati dalle note delle chiarine che invece avrebbero dovuto tacere per rispetto della morte del Santo Padre.

Insomma dal punto di vista del bon ton istituzionale si sarebbe potuto e dovuto fare di meglio.

Assolutamente giusta invece la scelta di accompagnare la Battitura della Nzegna con i musici e con il flauto del maestro Silvio Uggenti, poichè quella musica fa parte della preghiera mariana che forma un ensemble nel costituire la Battitura della Nzegna.

Ad ogni modo siamo convinti che Papa Francesco dall'aldilà avrà apprezzato la Battitura della Nzegna e il sentimento popolare che ha animato le decisioni assunte auspicandone la sua benedizione.