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La Lanterna del Popolo |
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Rubrica: Un Tuffo nel Passato a cura di Domenico Basile Ludwig Van Beethoven compone la Nona Sinfonia, nasce Italo Calvino, scoppia la Guerra del Kippur
© - La Lanterna del Popolo (2023) Prosegue con questo numero la rubrica “Un Tuffo nel Passato”, con la quale ricorderemo fatti, avvenimenti e curiosità accaduti 50, 100, 150 e 200 anni fa, di cui la stampa si è ampiamente occupata a suo tempo, e che consentirà di ricordare o apprendere per la prima volta, avvenimenti che sono ormai parte della storia di questi ultimi 2 secoli. ______________________________________________________________________________________________________________ 200 anni fa - Il 31 Ottobre 1823 Ludwig Van Beethoven compone la Nona Sinfonia. Il 16 Dicembre 1770 nasce a Bonn Ludwig Van Beethoven da una umile famiglia, in cui suo padre era un uomo mediocre e brutale, dedito all'alcool, che educò i figli con durezza. Nel 1784 venne nominato secondo organista di corte dall'arciduca Maximilian d'Asburgo. Nel 1789, Ludwig si iscrisse all'Università di Bonn, e 3 anni più tardi conobbe Joseph Haydn, che lo invitò a proseguire gli studi a Vienna sotto la sua direzione. A 22 anni aveva già composto diverse opere ma diede il suo 1° concerto il 29 Marzo 1795, al quale seguirono altri a Vienna, Berlino, Dresda, Lipsia, Norimberga e Praga. In questo periodo produce i primi capolavori quali: il concerto per pianoforte e orchestra n. 1 (1798), la sonata per pianoforte n. 8, detta "Patetica" (1799) e la prima sinfonia (1800). Il 1796 segnò una svolta nella vita del compositore che iniziò a prendere coscienza della sordità e malgrado tentasse, in segreto, di arginarne il peggioramento, divenne totale. Chiusosi in isolamento per non rivelare questa realtà, Beethoven meditò il suicidio. Fu questo un periodo di fertile che lo portò a comporre la sonata per violino n. 5 (1800) (nota come "La primavera"), la sonata per pianoforte n. 14 (1801) (nota come "Al chiaro di luna"), la seconda sinfonia (1801-1802) e il concerto per pianoforte n. 3 (1800-1802), la sinfonia n. 3 detta "Eroica", e la sonata per pianoforte n. 23 detta "Appassionata" (1805). Negli anni tra il 1806 e il 1808 sembrò adattarsi al suo udito difettoso, e furono quelli più ricchi di capolavori: il solo anno 1806 vide la composizione del concerto per pianoforte n. 4, dei tre quartetti per archi n. 7, n. 8 e n. 9, della quarta sinfonia e del concerto per violino. Beethoven compose la quinta sinfonia, attraverso il suo celebre motivo ritmico di 4 note esposto fin dal primo movimento, che irradia tutta l'opera, e la sinfonia pastorale. Il catalogo delle sue opere continuò ad arricchirsi: tra il 1809 e il 1810 videro la luce numerosi capolavori, dal brillante concerto per pianoforte n. 5 al quartetto d'archi n. 10 detto "delle Arpe", e la sonata per pianoforte n. 26 detta "Les adieux". Il 1812 vide la nascita della settima sinfonia la cui accoglienza favorevole coincise con il congresso di Vienna, dove Beethoven venne esaltato toccando l'apice della popolarità. Nel 1817, iniziò la scrittura di una nuova opera, la più vasta e complessa composta fino ad allora, la sonata per piano n. 29 op. 106 detta Hammerklavier. La durata superiore ai 40 minuti e l'esplorazione oltre ogni limite di tutte le possibilità dello strumento, lasciò perplessi i pianisti contemporanei che la giudicarono ineseguibile. A eccezione della nona sinfonia, lo stesso giudizio verrà dato per tutte le opere composte, la cui complessità erano ben note allo stesso Beethoven che dichiarò al suo editore: "Ecco una sonata che darà filo da torcere ai pianisti, quando la eseguiranno tra 50 anni". Nel 1818, Beethoven decise di comporre una grande opera religiosa, ma la colossale Missa Solemnis in Re maggiore richiese al musicista 4 anni di duro lavoro. Nel 1823 inizia a comporre la nona sinfonia, nata con la volontà di mettere in musica l'ode Inno alla gioia di Friedrich Schiller, attraverso l'indimenticabile finale come evocazione musicale del trionfo della gioia e della fraternità universale sulla disperazione e la guerra. La sinfonia completata il 31 Ottobre 1823 venne eseguita per la prima volta davanti a un pubblico in delirio il 7 Maggio 1824 e Beethoven ritrovò il grande successo. Il 2 Dicembre 1826 in una notte di pioggia, prese una polmonite da cui non si risollevò più. Morì a Vienna il 26 Marzo, all'età di 56 anni, ed i suoi funerali riunirono una processione impressionante di almeno 20.000 persone. 150 anni fa - Il 18 Ottobre 1873 nasce a Mantova il politico italiano Ivanoe Bonomi. Nato dopo il completamento dell'Unità d'Italia, apparteneva alla 2ª generazione dei politici, quelli che non avevano partecipato alle lotte armate del Risorgimento. Si laureò nel 1896 in scienze naturali e successivamente nel 1900 in giurisprudenza. La sua attività istituzionale ebbe inizio con l'elezione nel Consiglio comunale di Mantova nel 1899, e poi nel Consiglio provinciale di Mantova nel 1904, nel 1907 e nel 1914. Nel 1909 Bonomi fu eletto deputato nelle file socialiste, ma venne espulso dal partito nel 1912, per il suo appoggio alla guerra di Libia, intrapresa dal 4° governo Giolitti. Così, assieme a Bissolati e altri dissidenti del Partito Socialista Italiano, decise di fondare il Partito Socialista Riformista Italiano, col quale appoggiò i governi Giolitti. Durante la prima guerra mondiale sostenne l'interventismo, recandosi anche al fronte. Il 12 Dicembre 1915 divenne ministro dei lavori pubblici (Governi Boselli e Orlando) dal 1916 al 1919, ministro della guerra (Governo Nitti I) dal 14 Marzo 1920 al 21 Maggio 1920 (Governo Giolitti V) dal 15 Giugno 1920 al 2 Aprile 1921, ministro del tesoro dal 2 Aprile 1921 al 4 Luglio 1921, e Presidente del Consiglio tra il 4 Luglio 1921 e il 26 Febbraio 1922. Da Presidente fu molto acquiescente verso le formazioni paramilitari fasciste, tenendo peraltro una condotta repressiva nei confronti delle formazioni antifasciste. In seguito votò la fiducia al governo Mussolini, ma nel 1924 si candidò e venne sconfitto. Con l'avvento della dittatura fascista si ritirò a vita privata, dedicandosi agli studi storici. Nel 1942 svolse il ruolo di anello di congiunzione tra i Savoia e il Maresciallo Pietro Badoglio, e nel Luglio 1943 aderì al rinnovato Partito Liberale. Dopo la caduta del fascismo divenne presidente del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN); fondò successivamente il Partito Democratico del Lavoro; in seguito alla caduta del secondo governo Badoglio, ottenne il 9 Giugno 1944 l'incarico di formare un nuovo governo. Il 18 Giugno si insediò a Salerno il Governo Bonomi II, che rimase in carica fino al 26 Novembre 1944, quando si dimise per divergenze interne ai partiti della coalizione. A causa del veto alleato alla creazione di un altro governo, l'incarico venne riconfermato a Bonomi, che il 10 Dicembre 1944 formò il Governo Bonomi III con l'appoggio di DC, PCI, PLI, PDL, che durò fino al 19 Giugno 1945, giorno in cui Bonomi diede le dimissioni, dopo la liberazione, per consentire la creazione di un governo democratico. Dal 1947 partecipò alle conferenze di pace come delegato dell'Italia. L'8 Maggio 1948 venne eletto primo Presidente del Senato della Repubblica, carica che mantenne fino alla morte, avvenuta a Roma, il 20 Aprile 1951, all'età di 77 anni. 100 anni fa - Il 15 Ottobre 1923 nasce a Cuba lo scrittore Italo Calvino. Quando la sua famiglia rientrò in Italia, il padre fu costretto a iscriversi al Partito Nazionale Fascista per ottenere un incarico presso l'Università di Torino. Nel 1934 frequenta il liceo statale Gian Domenico Cassini di Sanremo, avvicinandosi alla lettura di opere letterarie che stimolano il suo interesse verso lo "spirito d'ironia". Queste basi lo porteranno a scrivere spaziando dalla saggistica politica a quella letteraria; dal racconto impegnato, a quello ironico; dalla pungente critica sociale, alla sceneggiatura di testi teatrali, fino alla composizione di poesie. Dopo essersi diplomato si iscrisse alla facoltà di Agraria presso l'Università di Torino, ma senza convinzione, coltivando i suoi veri interessi: la letteratura, il cinema, il teatro. Dopo l'8 Settembre 1943, per sfuggire alla leva della Repubblica di Salò, si nasconde fino al 1944, quando aderisce alla seconda divisione d'assalto partigiana "Garibaldi". Dopo la Liberazione, aderisce al Partito Comunista Italiano e ne diviene attivista. Si iscrive alla facoltà di lettere di Torino, accedendo direttamente al 3° anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Nel 1946 scrive una serie di racconti riuniti in Ultimo viene il corvo pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 Dicembre 1946, scrive il primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno. Dopo la laurea nel 1947 inizia una collaborazione con Einaudi, curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale e ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti fino al 1961, momento in cui si trasformerà in consulenza editoriale esterna. Nell'Agosto 1950 Cesare Pavese si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro. Fra Ottobre e Novembre 1951 visita l'Unione Sovietica, dandone puntuale resoconto nel Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino, con cui vince il premio Saint Vincent. Nel 1952 scrive il romanzo I giovani del Po e, quasi di getto, Il visconte dimezzato. Tra il 1953 e il 1954 lavora assiduamente a un progetto nuovo: le Fiabe italiane, raccolta e rimaneggiamento di antiche fiabe popolari, pubblicate nel novembre del 1956. Nel XX Congresso del PCUS del 1956. Calvino esprime il dissenso per certi aspetti che la politica sovietica va prendendo, soprattutto sulla libera espressione e sull'importanza della democrazia, non risparmiando critiche neppure alla chiusura culturale dei dirigenti del PCI. Quando l'Armata Rossa invade l'Ungheria e dopo la denuncia dei crimini commessi da Stalin fatta da Nikita Chruščëv, Calvino decide di abbandonare definitivamente il PCI. Nel 1957 scrive il Barone Rampante e fonda con Elio Vittorini Il Menabò, e tra il 1958 ed il 1962 pubblica La gallina di reparto, Il cavaliere inesistente, La nuvola di smog, l'antologia I racconti, La giornata d'uno scrutatore e La speculazione edilizia. Nel 1964 sposa a L'Avana sua moglie Chichita e conosce Ernesto Che Guevara. Il 18 Aprile 1965 nasce a Roma la figlia Giovanna Calvino. Nel 1967 si trasferisce a Parigi per lavoro, dove rimarrà per ben 13, anni, ed è lì che riceve la notizia che il suo amico Che Guevara era stato ucciso in Bolivia. A lui dedicò un articolo pubblicato in spagnolo sulla rivista cubana Casa de las Américas, il cui testo originale in italiano fu pubblicato in Italia solamente 30 anni dopo. Tra il 1969 e il 1973 pubblica il racconto Il castello dei destini incrociati, Il mazzo visconteo di Bergamo, Gli amori difficili e nel 1972 vince il Premio Feltrinelli con Le città invisibili. Nel 1981 gli viene conferita la Legion d'onore e nello stesso anno presiede la giuria della 38ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il 6 Settembre 1985, viene colto da un ictus nella sua villa a Castiglione della Pescaia. Ricoverato prima all'ospedale di Grosseto, poi a quello di Siena, muore il 19 Settembre 1985 a causa di una emorragia cerebrale. Nonostante la sua scomparsa a soli 61 anni, nel corso della sua carriera Italo Calvino è stato uno degli scrittori più prolifici avendo scritto circa 200 racconti. 50 anni fa - Il 6 Ottobre 1973 scoppia la Guerra del Kippur. La Guerra del Kippur, fu un conflitto armato combattuto dal 6 al 25 Ottobre 1973 tra una coalizione araba, composta principalmente da Egitto e Siria, contro Israele. Il conflitto, quarta guerra arabo-israeliana, ebbe inizio con l'attacco improvviso degli eserciti dell'Egitto e della Siria che colse di sorpresa la dirigenza politico-militare israeliana e mise in forte difficoltà le forze armate di Israele. Le truppe egiziane, equipaggiate con missili sovietici anticarro e antiaereo, attraversarono il canale di Suez e respinsero con intense perdite i primi, affrettati contrattacchi israeliani, mentre contemporaneamente le forze siriane penetravano con forze corazzate nel Golan. Gli israeliani si trovarono in grande difficoltà e si temette un crollo soprattutto nel Golan; nella seconda parte della guerra, tuttavia, le unità corazzate israeliane riuscirono a respingere i siriani e penetrare in Egitto riattraversando a sorpresa il canale di Suez. L'intervento delle due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, riuscì a evitare un'escalation del conflitto e, dopo alcune fasi drammatiche che fecero temere un conflitto globale, impose un cessate il fuoco alle parti in lotta. La guerra terminò quindi senza esiti risolutivi dal punto di vista militare ma segnò un importante successo politico e propagandistico per gli arabi, che si dimostrarono per la prima volta in grado di mettere in difficoltà militare Israele, che aveva sconfitto pesantemente i propri avversari nella precedente Guerra dei Sei Giorni del 1967. Nello stato ebraico l'andamento della guerra e soprattutto la sorpresa iniziale innescarono forti polemiche politiche che culminarono con le dimissioni del primo ministro Golda Meir, del ministro della difesa Moshe Dayan e del capo di stato maggiore David Elazar. La guerra inoltre ebbe pesanti conseguenze nell'economia e nella politica di molti Paesi per la decisione dei paesi arabi associati all'OPEC (l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) di sostenere l'azione di Egitto e Siria tramite robusti aumenti del prezzo del barile e un embargo nei confronti dei paesi maggiormente filoisraeliani, atto che diede il via alla crisi petrolifera che provocò, a partire dalla fine del 1973 e per tutti gli anni Settanta almeno, notevoli ripercussioni economiche e sociali in quasi tutto il mondo. |
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