La Lanterna del Popolo

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Pulizia fondali Area Marina Protetta:

regole infrante dai natanti a motore

Polemiche per le modalità utilizzate, ma le regole vanno rispettate, tradita così l'eredità di Elio Lanzillotti

 

© - La Lanterna del Popolo (2025)

di Domenico Basile

Il 22 Agosto nella Riserva Naturale di Torre Guaceto si è svolta la giornata di pulizia delle isole e dei fondali dell'Area Marina Protetta.

L'evento, presumibilmente organizzato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, ha visto la partecipazione della Lega Navale di Torre Santa Sabina, della Lega Navale di Specchiolla e di alcuni volontari.

Ma facciamo un piccolo passo indietro.

Il mare di Torre Guaceto, incastonato tra le coste di Carovigno e di Brindisi, è da sempre simbolo di bellezza, biodiversità ed esempio di tutela ambientale.

Ed è proprio in nome di questa tutela, che con Decreto Interministeriale del Ministero dell'Ambiente del 4 Dicembre 1991 venne istituita la Riserva Naturale ed Area Marina Protetta di Torre Guaceto.

Con tale decreto l'Area Marina Protetta venne suddivisa in 3 zone distinte con diversi livelli di protezione.

Nella cosiddetta "Zona A", quella integrale, la più rigorosa "è vietata la navigazione a motore, l’accesso, la sosta e l’approdo per qualsiasi tipo di natante, salvo rare eccezioni per mezzi di servizio, vigilanza o pesca professionale".

Eppure, proprio in questo angolo di mare sacro alla conservazione e alla biodiversità, si è consumata una contraddizione che ha fatto sollevare più di qualche sopracciglio.

Il Sindaco di Carovigno, Massimo Lanzilotti, ha espresso pubblicamente gratitudine verso le delegazioni della Lega Navale di Torre Santa Sabina e Specchiolla, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e i volontari che hanno partecipato alla “Giornata di pulizia delle isole e dei fondali”, un’iniziativa lodevole, che ha visto decine di persone impegnate nella rimozione di rifiuti e nella sensibilizzazione ambientale.

Tuttavia, le immagini circolate sul web mostrano un dettaglio inquietante: almeno una dozzina di imbarcazioni a motore hanno raggiunto la zona A della riserva, attraccando nei pressi della torre aragonese.

Una palese violazione del regolamento, che pone interrogativi non solo sulla legittimità dell’azione, ma anche sull’esempio che si vuol dare, anche e soprattutto in considerazione del fatto che sul posto era presente, anche un mezzo di proprietà dell’ente gestore.

La tutela ambientale non può essere una bandiera da sventolare solo quando fa comodo.

Le regole, una volta stabilite, devono essere rispettate da tutti - soprattutto da chi si fa promotore di iniziative ecologiche.

Diversamente la presenza di motoscafi nella zona A, per quanto motivata da buone intenzioni, rischia di minare la credibilità dell’intero sistema di protezione.

Non si tratta di semplicemente di formalismi.

La zona A è stata istituita proprio allo scopo di garantire un rifugio inviolabile alla fauna marina, un laboratorio naturale dove l’equilibrio ecologico possa prosperare senza alcuna interferenza umana.

Ogni motore acceso, ogni approdo non autorizzato, è una ferita a questo equilibrio.

In questo contesto, è impossibile non pensare al compianto Elio Lanzillotti, primo Presidente della Riserva Naturale di Torre Guaceto.

Uomo di visione e di rigore, Elio Lanzillotti ha dedicato la sua vita alla protezione di questo angolo di paradiso, lottando contro interessi e pressioni per garantire che la riserva fosse davvero un santuario naturale.

Chissà come si starà rigirando nella tomba, vedendo che proprio durante una giornata dedicata alla pulizia e alla sensibilizzazione, si è scelto di ignorare le regole basilari che lui stesso ha contribuito a scrivere.

Se fosse stato ancora tra noi sicuramente avrebbe riempito le pagine di Facebook di post infuocati per stigmatizzare l'accaduto e non avrebbe certamente omesso di informare dell'accaduto le autorità competenti e di additare i responsabili dell'accaduto.

La vicenda di Torre Guaceto ci ricorda che l’ecologia non è soltanto raccolta di rifiuti, ma anche rispetto delle norme, poichè la bellezza di un gesto non può giustificare la violazione di un principio, ed ogni azione, anche la più nobile, deve essere coerente con il contesto in cui si svolge.

Se davvero vogliamo rendere il nostro mare davvero “ancor più bello e pulito”, come ha detto il Sindaco Massimo Lanzilotti, dobbiamo partire dal rispetto delle regole, della natura, ed in particolare della memoria di chi ha con molti sacrifici e notevoli difficoltà ha lottato per consegnarci un patrimonio così prezioso.

Perché la vera sensibilizzazione non si fa solo con le parole, ma con l’esempio, ed ecco che alla fine il rispetto delle regole diventa il vero atto d'amore per l'ambiente.