Il litorale di Carovigno e Torre Santa Sabina, con la sua bellezza naturale e il mare cristallino, è da sempre una delle principali attrazioni turistiche e una risorsa fondamentale per la comunità locale.
Tuttavia, dietro questo fascino si cela una nuova problematica che rischia di compromettere gravemente l'accessibilità del litorale per tutti, in particolare per le persone con disabilità, per gli anziani e per le famiglie con bambini piccoli.
Infatti, un’iniziativa dell'amministrazione comunale finalizzata a fermare i comportamenti incivili legati ai parcheggi selvaggi lungo la duna costiera ha fatto discutere cittadini e turisti.
Se da un lato la necessità di tutelare l’ambiente e prevenire l’invasione della spiaggia da parte di auto parcheggiate ovunque è ampiamente comprensibile e condivisibile, dall’altro il risultato è stato una grave limitazione dell’accesso, soprattutto per chi ha difficoltà motorie o necessità particolari.
L’amministrazione comunale, infatti, in collaborazione con la Polizia Municipale, da un paio di anni ha installato dei grossi blocchi di cemento in località Pantanagianni, lungo Viale Vienna, la strada che conduce alle spiagge, per impedire l’accesso delle auto al litorale, con l’intento di limitare il parcheggio selvaggio e la sosta nelle aree non autorizzate.
Sebbene questo intervento possa sembrare una misura necessaria per contrastare l’abusivismo e per tutelare l'ambiente, ha portato a un effetto collaterale grave che non sembra essere stato adeguatamente considerato: l'inaccessibilità totale per le persone con disabilità, gli anziani e le famiglie con bambini.
I blocchi, infatti, impediscono alle auto di avvicinarsi alle zone più prossime al mare, costringendo chi ha bisogno di un parcheggio vicino alla spiaggia a percorrere, talvolta, centinaia di metri sotto il sole cocente prima di raggiungere la spiaggia.
Non è difficile immaginare la difficoltà di un anziano, un disabile o una famiglia con bambini piccoli nel dover affrontare questo supplizio.
Nelle assolate giornate estive, il caldo è insopportabile e l’assenza di percorsi agevoli e di ombra rende il percorso ancora più arduo e potenzialmente pericoloso, con il rischio di malori o di incidenti.
Un sistema che teoricamente dovrebbe migliorare la sicurezza e la fruibilità del litorale, in realtà sta di fatto escludendo una parte significativa della popolazione, rendendo il mare un sogno irraggiungibile per molti.
Ogni cittadino ha il diritto di accedere liberamente e senza ostacoli alle risorse naturali, tra cui le spiagge.
L'accessibilità, sia per i residenti che per i turisti, è un diritto sancito da norme nazionali ed europee, che promuovono politiche di inclusione e pari opportunità.
La disabilità non può più essere considerata una barriera invisibile, eppure le azioni intraprese dal Comune di Carovigno in tal senso sembrano ignorare completamente questo principio fondamentale.
La mancanza di aree di sosta costringe molte persone a rinunciare alla fruizione di uno dei beni più preziosi che la nostra terra offre: il mare.
Questo non è solo un errore in termini di inclusività, ma una grave carenza di visione da parte delle autorità locali, che dovrebbero impegnarsi non solo a migliorare l’accesso, ma anche a costruire un sistema che renda il litorale fruibile per tutti.
L’intento dell’amministrazione è comprensibile: porre fine al parcheggio selvaggio e tutelare l’ambiente.
Fino a qualche anno fa, infatti, tutti ricorderanno come i turisti e i locali parcheggiavano senza alcun criterio, arrivando a posizionare le auto fin sopra la duna costiera, danneggiando irreparabilmente la vegetazione e compromettendo l’ecosistema fragile delle spiagge.
Il parcheggio selvaggio, purtroppo, era diventata una prassi troppo diffusa e consolidata e l’amministrazione ha giustamente deciso di intervenire per fermarlo, anche se va detto che la Polizia Municipale non si è mai impegnata seriamente ad elevare contravvenzioni quotidianamente per educare gli automobilisti indisciplinati, anzi, spesso evitavano perfino di pattugliare la spiaggia di Pantanagianni per giorni.
Tuttavia, l’approccio adottato, con i blocchi di cemento e la chiusura delle strade di accesso, si sta rivelando una soluzione sbagliata ed eccessiva, che non tiene conto delle reali necessità dei cittadini e dei turisti.
Le decisioni prese in questo senso sembrano mancare di una visione globale, che sappia coniugare la protezione dell’ambiente con l’accessibilità.
Non si tratta di proteggere l'ambiente a discapito delle persone, ma di trovare un equilibrio che permetta di tutelare le risorse naturali senza escludere nessuno.
La soluzione non può essere quella di scegliere tra un litorale inaccessibile e un litorale invaso dalle auto.
Esistono alternative che permettono di conciliare l’accesso alle spiagge e la salvaguardia dell’ambiente.
Innanzitutto in prossimità delle spiagge, dovrebbero essere realizzate delle aree di parcheggio.
Purtroppo l’individuazione di tali aree non è stata fatta, e se fatta è stata fatta molto molto male.
Questi parcheggi dovrebbero essere posizionati in modo strategico per evitare l’impatto sull’ambiente e consentire un accesso comodo al mare per chi ha difficoltà di movimento, e per i turisti in genere.
Eppure nelle immediate vicinanze delle spiagge sono presenti ampi terreni ampi che potrebbero essere utilizzati proprio a tale scopo, alcuni dei quali usati in tal senso molti anni or sono.
Un'altra soluzione potrebbe essere l’istituzione di un servizio navetta gratuito che colleghi le zone di parcheggio con le spiagge, che permetterebbe di ridurre il traffico e, al contempo, facilitare l'accesso a chi non è in grado di camminare per lunghe distanze, riducendo inquinamento e congestionamento del traffico.
E’ fondamentale che vengano realizzate strutture specifiche per i disabili, come parcheggi riservati e percorsi accessibili che portino direttamente al mare.
La creazione di percorsi pedonali sicuri, dotati di rampe e protezioni, sarebbe un passo importante verso un turismo più inclusivo.
Inoltre occorrerebbe una segnaletica chiara e ben visibile per guidare i turisti verso le aree di parcheggio.
Inoltre, sarebbe utile una seria campagna di sensibilizzazione che spieghi le ragioni di queste scelte e le alternative disponibili, evitando che i turisti si trovino impreparati di fronte alle restrizioni.
Il turismo è una risorsa fondamentale per il nostro territorio, ma deve essere gestito in modo che non escluda nessuno e non favorisca nessuno.
Le politiche di accesso alle spiagge devono rispettare le esigenze di tutti: residenti, turisti, persone con disabilità, anziani e famiglie con bambini.
La soluzione ai problemi di parcheggio non può passare attraverso la chiusura totale delle strade o la creazione di ostacoli fisici che rendano difficile l’accesso al mare.
E’ necessario che l’amministrazione comunale adotti un approccio più inclusivo, che contempli sia la protezione dell’ambiente sia la tutela dei diritti di tutti i cittadini.
In questo modo, il litorale di Carovigno non solo conserverebbe la propria bellezza naturale, ma si affermerebbe anche come meta turistica attenta all’inclusività e alla qualità dell’esperienza per ogni visitatore, rendendo la Bandiera Blu, che oggi viene assegnata con estrema facilità a cani e porci un vero ambito riconoscimento.