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La Lanterna del Popolo |
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Ristoratori presuntuosi spremono i turisti e la crescita potrà risentirne Prezzi alle stelle e fuori controllo rischiano di innescare una fuga dei turisti verso altre mete più economiche
© - La Lanterna del Popolo (2025) di Domenico Basile Carovigno e la sua principale località marina di Torre Santa Sabina, sono diventate negli ultimi anni destinazioni sempre più gettonate. Le loro acque cristalline e il paesaggio incontaminato richiamano ogni estate visitatori dall’Italia e dall'estero. Tuttavia, dietro questa crescente affluenza turistica sta emergendo una problematica che rischia di minare alle fondamenta lo sviluppo a lungo termine del turismo locale: l'escalation dei prezzi. Infatti, bar e ristoranti di queste località stanno ponendo in essere un comportamento che potrebbe rivelarsi insostenibile per l'economia del territorio. Gli operatori del settore della ristorazione e del commercio, stanno adottando politiche di pricing che non solo sono sproporzionate rispetto al livello dei servizi offerti, ma sono anche privi di giustificazione. A fronte di piatti dal costo esorbitante e consumazioni da capogiro, i turisti non si ritrovano di fronte ad esperienze straordinarie, ma piuttosto a un sistema di prezzi che sembra più un escamotage per fare cassa in fretta piuttosto che un’offerta di altissima qualità. L'elevata domanda turistica in alcuni periodi dell’anno non giustifica un aumento incontrollato dei prezzi, soprattutto se questi non sono accompagnati da un miglioramento sostanziale nella qualità dell’offerta. Un caffè al bar non può costare quanto a Venezia o in Costa Smeralda solo perché il mare è bello. La qualità del servizio deve essere all'altezza delle cifre richieste, altrimenti il rischio è quello di alienarsi un pubblico che, dopo una volta, non tornerà mai più. Molti turisti, attratti dalle bellezze naturali della zona come la Riserva Naturale di Torre Guaceto, si trovano spesso a fare i conti con prezzi inaccettabili, in bar e ristoranti che, purtroppo, non offrono nulla di distintivo rispetto alla concorrenza. Questo fenomeno va a minare la fiducia dei visitatori nei confronti di un’intera destinazione. Un turista che spende più del previsto per una cena o un aperitivo, senza aver ricevuto un servizio che giustifichi tale esborso, non torna nella stessa località. Inoltre, il passaparola è uno strumento potentissimo: se una persona racconta di aver avuto una brutta esperienza in una determinata destinazione, è molto probabile che anche altri decidano di optare per mete più economiche e vantaggiose. In un mercato competitivo come quello turistico, non ci si può trascurare la soddisfazione del cliente, soprattutto in una regione come la Puglia, che negli ultimi anni ha visto un’enorme crescita del turismo, ma che potrebbe perdere appeal se il comportamento di alcuni operatori locali continua ad essere così miope. Altro problema è l’assenza di un brand distintivo. Carovigno e Torre Santa Sabina non sono località con una forte e storica identità turistica, come ad esempio Polignano a Mare, Otranto o Ostuni. Manca un’offerta che giustifichi una differenza di prezzo rispetto a zone più affermate, però i prezzi continuano ad aumentare, come se la zona fosse diventata improvvisamente una località esclusiva. Tutto ciò porta confusione nei turisti che non capiscono perchè un piatto di pasta o un cocktail debbano costare di più che in altre località turistiche simili. Oggi i turisti percepiscono il luogo come una semplice meta turistica, priva di una forte identità, un luogo fruibile come “dormitorio” ideale. Se questo comportamento non dovesse cambiare, si rischia di compromettere la sostenibilità del turismo a Carovigno e Torre Santa Sabina. La continua rincorsa ai prezzi più alti, senza investire nel miglioramento dei servizi, porterà inevitabilmente al “turismo mordi e fuggi”, dove i visitatori vengono attratti ma, una volta arrivati, se ne vanno delusi, oppure sebbene soddisfatti del “dormitorio”, eviteranno di fruire dei servizi locali di ristorazione preferendo recarsi in altri comuni. Anche la concorrenza di località limitrofe, altrettanto affascinanti, è un rischio reale. Se le persone scoprono che possono ottenere un’esperienza simile a prezzi più accessibili, non esiteranno a scegliere destinazioni alternative. Per evitare questo scenario è fondamentale che gli operatori turistici di Carovigno e Torre Santa Sabina riflettano seriamente su come approcciare il mercato. Il turismo deve essere visto non solo come una fonte di guadagno immediato, ma come un'opportunità per costruire una reputazione che duri nel tempo. Un’idea potrebbe essere quella di valorizzare di più la tipicità dei prodotti locali, l’artigianato, la storia e la cultura, creando così una proposta turistica unica e autentica che giustifichi i prezzi. Inoltre, un'iniziativa di collaborazione tra ristoratori e amministrazioni locali potrebbe portare a politiche di pricing più equilibrate, che favoriscano il turismo sostenibile, senza esagerare con i costi, garantendo che l’offerta rimanga di alto livello. Se località come Carovigno e Torre Santa Sabina vogliono prosperare nel panorama turistico globale, devono gestire la loro offerta in modo più lungimirante con maggiore qualità e meno voracità. In caso contrario, il rischio è che i turisti, delusi dalle esperienze insoddisfacenti, preferiscano optare per destinazioni più economiche e accoglienti. |
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