La Lanterna del Popolo

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Rubrica: Un Tuffo nel Passato

a cura di Domenico Basile

Nascono il tenore Enrico Caruso e il regista

Franco Zeffirelli, muore il boss Frank Costello

 

© - La Lanterna del Popolo (2023)

Prosegue con questo numero la rubrica “Un Tuffo nel Passato”, con la quale ricorderemo fatti, avvenimenti e curiosità accaduti 50, 100, 150 e 200 anni fa, di cui la stampa si è ampiamente occupata a suo tempo, e che consentirà di ricordare o apprendere per la prima volta, avvenimenti che sono ormai parte della storia di questi ultimi 2 secoli.

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200 anni fa - Febbraio 1823 nessuna notizia di rilievo.

150 anni fa - Il 25 Febbraio 1873 nasce a Napoli il grande tenore Enrico Caruso.

Nato a Napoli il 25 Febbraio 1873 a 10 anni andò a lavorare col padre in fonderia.

La sua fortuna iniziò quando il baritono Eduardo Missiano, sentendolo cantare lo presentò al maestro Guglielmo Vergine, che accettò di dargli lezioni.

Esordì il 15 Marzo 1895 per poi esibirsi nei teatri di Napoli, Caserta e Salerno e al Cairo..

Nel 1897 conobbe il soprano Ada Giachetti, sposata e madre di un bambino, con cui ebbe una relazione che durò 11 anni, da cui nacquero 2 figli: Rodolfo ed Enrico junior.

Ada lo lasciò per fuggire con il loro autista, col quale cercò anche di estorcergli denaro.

Nel 1897 Caruso esordì al Teatro Lirico di Milano con L'Arlesiana di Francesco Cilea, ottenendo un grande successo, a cui seguirono tournée in Russia, Lisbona, Roma, Montecarlo e a Londra dove interpretò il Rigoletto di Giuseppe Verdi, e il 16 Maggio 1897, e all'inaugurazione del Teatro Massimo di Palermo, si esibì nel Falstaff di Verdi.

Nel Luglio 1899 alla Royal Opera House di Londra interpretò La bohème di Puccini.

Nel 1900 Caruso cantò nuovamente alla Scala, La Bohème, diretta da Arturo Toscanini e, nel 1901 a Napoli al Teatro San Carlo dietro un compenso di 3.000 lire a recita.

Qui l'emozione lo tradì e non cantò al meglio, così, fortemente deluso dalle critiche dei suoi concittadini decise di non cantare mai più nella sua città natale.

Sempre nel 1901 interpretò alla Scala di Milano Le maschere di Pietro Mascagni diretto da Arturo Toscanini, e nel Teatro Comunale di Bologna il Rigoletto di Giuseppe Verdi.

L'11 Aprile 1902 a Milano, incise 10 dischi d'arie d'opera per conto della Gramophone.

Caruso fu il primo a cimentarsi con grande successo nell'industria discografica, e il primo artista nella storia a vendere più di un milione di dischi con l'aria Vesti la giubba dall'opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo incisa negli Stati Uniti nel 1904 e 1907.

A Novembre 1903 si recò negli Stati Uniti, dove aveva ottenuto un contratto col Teatro Metropolitan di New York dove debuttò il 23 Novembre con il Rigoletto, con il pubblico in visibilio che gli chiese di bissare La donna è mobile, diventando l'idolo dell'epoca.

Sempre nel 1903 al Metropolitan fu Radamès in Aida, Cavaradossi in Tosca (bissando E lucevan le stelle), Canio in Pagliacci (bissando Vesti la giubba) e Alfredo in La traviata.

Caruso pretendeva ingaggi esorbitanti, ma era capace di cantare gratis per gli emigranti.

Nel 1909 si sottopose ad un intervento alle corde vocali per poi tornare ad esibirsi.

Il 28 Agosto 1918 sposò Dorothy Benjamin, dalla quale ebbe una figlia, Gloria.

L'11 Dicembre 1920, ebbe una forte emorragia dalla gola e dovette smettere di cantare.

Complessivamente Caruso andò in scena per 863 rappresentazioni al Metropolitan.

Solo 2 settimane più tardi gli fu diagnosticata una pleurite infetta.

Operato il 30 Dicembre al polmone sinistro, trascorse la convalescenza a Sorrento.

Venne raggiunto dal medico Giuseppe Moscati quando ormai restava ben poco da fare.

Trasportato a Napoli, Caruso vi morì il 2 Agosto 1921, a soli 48 anni, ed è sepolto nel cimitero di Santa Maria del Pianto, a pochi metri dalla tomba del grande Totò.

100 anni fa - Il 12 Febbraio 1923 nasce a Firenze il grande regista Franco Zeffirelli.

Nato fuori dal matrimonio da un commerciante di stoffe di Vinci, sua madre lo registrò all'anagrafe con il cognome, da lei inventato, Zeffirelli (all'epoca i figli nati fuori dal matrimonio non potevano prendere né il cognome materno né quello paterno).

Il riconoscimento paterno avvenne solo a 19 anni, dopo la scomparsa della madre.

Giorgio La Pira fu suo istitutore ai tempi del collegio nel convento di San Marco a Firenze.

Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti a Firenze, esordì come scenografo nel dopoguerra, curando una messa in scena di Troilo e Cressida diretta da Luchino Visconti.

Con Francesco Rosi, fece le prime esperienze nel cinema come aiuto regista dello stesso Visconti in La terra trema e in Senso, e con Antonio Pietrangeli ne Il sole negli occhi.

Nel 1954 esordì al Teatro alla Scala di Milano curando la regia di Cenerentola e L'elisir d'amore, nel 1955 Il turco in Italia, nel 1957 La Cecchina, ossia La buona figliuola, nel 1959 Don Pasquale, e al Royal Opera House, Covent Garden di Londra nel 1959 Lucia di Lammermoor, Cavalleria rusticana e Pagliacci.

Ancora al Teatro alla Scala nel 1963 curò la regia di La bohème e Aida, nel 1964 La traviata, al Teatro La Fenice di Venezia nel 1961 Lucia di Lammermoor, a Londra nel 1961 Falstaff, nel 1962 Don Giovanni e nel 1964 ToscaRigoletto, e al Metropolitan di New York nel 1964 Falstaff e nel 1966 la prima di Antony and Cleopatra.

Nel 1960 si impose all'attenzione internazionale anche in campo cinematografico grazie a La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968).

Nel 1966 realizzò un documentario sull'alluvione di Firenze intitolato Per Firenze.

Negli anni '60 Zeffirelli diresse alcuni spettacoli memorabili nella storia del teatro italiano, come l'Amleto con Giorgio Albertazzi, recitato anche a Londra nel 1964 in occasione del 400° anniversario della nascita del grande drammaturgo, Chi ha paura di Virginia Woolf? con Enrico Maria Salerno e Sarah Ferrati, La lupa di Giovanni Verga con Anna Magnani.

Ancora al Metropolitan nel 1970 curò la regia di Cavalleria rusticana e nel 1972 Otello, alla Scala nel 1976 Otello, a Vienna nel 1972 Don Giovanni e nel 1978 Carmen.

Nel 1971 diresse Fratello sole, sorella luna, rievocando la vita di San Francesco d'Assisi.

Nel Gennaio 1976 tornò al Teatro alla Scala di Milano, con Aida, con Montserrat Caballé.

Il 7 Dicembre 1976 firmò regia e scene di una storica edizione di Otello di Giuseppe Verdi che inaugurò la stagione lirica del Teatro alla Scala, con Plácido Domingo.

Dopo lo straordinario successo del film televisivo Gesù di Nazareth del 1977, realizzò, tra gli altri, Il campione (1979), Amore senza fine (1981), Il giovane Toscanini (1988).

Nel 1981 curò alla Scala di Milano la regia di Cavalleria rusticana e Pagliacci, nel 1983 Turandot di Giacomo Puccini, e Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello, nel 1985 Il lago dei cigni, al Metropolitan nel 1981 La bohème, nel 1985 Tosca, nel 1987 Turandot, e all'Opéra National de Paris nel 1986 La traviata, e ancora al Metropolitan nel 1990 con Don Giovanni, nel 1996 Carmen e alla Scala nel 1992 con Don Carlo.

Nel 1993 tornò al cinema con Storia di una capinera, da Giovanni Verga.

Nel 1994 fu eletto senatore della repubblica nelle liste di Forza Italia, e riconfermato senatore anche nel 1996, concluse la sua esperienza parlamentare nel 2001.

Tra il 1996 e il 1999 diresse i film Jane Eyre e Un tè con Mussolini.

Politicamente legato al mondo liberale e anticomunista, era molto amico di Silvio Berlusconi, il quale acquistò per lui nel 2001 la villa sull'Appia Antica da dove il regista rischiava di essere sfrattato, e in tale villa Zeffirelli continuò a vivere fino alla scomparsa.

Allestì all'Arena di Verona, nel 1995 Carmen di Georges Bizet; nel 2001 Il trovatore, nel 2002 Aida di Giuseppe Verdi; nel 2004 Madama Butterfly, nel 2010 Turandot di Giacomo Puccini; nel 2012 Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.

Nel 2004 la Regina Elisabetta II lo nominò Cavaliere dell'Ordine dell'Impero Britannico.

Nel 2006 curò il suo 5° allestimento dell'Aida per l'inaugurazione del Teatro alla Scala.

Dal 21 Aprile al 3 Maggio 2007 andò in scena il suo nuovo allestimento de La traviata di Giuseppe Verdi per il Teatro dell'Opera di Roma.

Fino al 2014 sono oltre 800 gli spettacoli con la sua regia andati in scena al Metropolitan.

Nel 2019 la sua ultima regia, La Traviata di Giuseppe Verdi.

Franco Zeffirelli muore la mattina del 15 Giugno 2019 nella sua casa di Roma, 4 mesi dopo il compimento del suo 96° compleanno.

Riportato nella sua Firenze, in seguito ai solenni funerali celebrati il 18 Giugno nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il regista, come da sua espressa volontà, è stato cremato e le sue ceneri tumulate nella cappella di famiglia nel cimitero di Firenze.

50 anni fa - Il 18 Febbraio 1973 muore il boss mafioso italomericano Frank Costello.

Frank Costello, alias Francesco Castiglia, nacque a Cassano allo Ionio, in Calabria, il 26 Gennaio 1891, ma da bambino, emigrò negli Stati Uniti con la madre e la sorella per unirsi al padre Luigi, che si era trasferito a New York prima di loro, nel quartiere di East Harlem.

Fu qui che egli entrò in contatto con piccole bande di microcriminalità minorile, venendo arrestato una prima volta nel 1908 per aggressione e rapina, ma fu rilasciato perché le accuse furono ritirate, e nel 1912 per rapina ma le accuse decaddero e tornò in libertà.

Francesco Castiglia disse alla polizia di chiamarsi Frank Costello, per nascondere il fatto che era già stato arrestato, ma nel Marzo 1915 Costello venne arrestato per possesso illegale di un'arma e condannato a 11 mesi di carcere.

Dopo la sua scarcerazione sposò una ragazza ebrea di nome Lauretta Giegerman ed entrò in contatto con i gangster Lucky Luciano, Meyer Lansky e Joe Adonis, iniziando così ad occuparsi del gioco d'azzardo e dello sfruttamento della prostituzione a Manhattan.

Nel 1919 creò una società per la produzione di bambole di plastica e lamette da barba che in realtà serviva principalmente per produrre slot-machines destinate alle bische.

Nel 1920 Costello passò al servizio del gangster ebreo Arnold Rothstein insieme a Lucky Luciano, Al Capone, Meyer Lansky, Bugsy Siegel, Dutch Schultz e Jack "Legs" Diamond, con cui si occupò del contrabbando di alcolici e stupefacenti.

Nel 1924 Costello si associò anche ai gangster Owney Madden e William Dwyer, che guidavano una banda criminale irlandese nel quartiere di Hell's Kitchen.

Fu in questo periodo che Costello divenne noto come "Primo ministro della malavita" per via dei suoi legami politici con l'organizzazione del partito democratico a New York, con cui assicurava protezione politica alle sue attività illecite e a quelle dei suoi soci.

Nel Maggio 1929 Costello, partecipò insieme a Lucky Luciano e Joe Adonis, a un incontro tra gangster ad Atlantic City, dove si concordarono strategie comuni per una divisione del contrabbando di alcolici e gettare le basi per creare un "Sindacato nazionale del crimine".

Nel Giugno 1932 fece un viaggio in Italia durante il quale si accordò sulla spedizione di melassa che serviva per la produzione di alcolici alla famiglia di Lucky Luciano.

Dopo l'uccisione dei boss Joe Masseria e Salvatore Maranzano, Costello divenne il collaboratore più stretto di Lucky Luciano, che lo affiliò nella sua nuova "Famiglia", nominandolo consigliere e affidandogli il controllo del gioco d'azzardo a Manhattan.

Nel 1933, però, Fiorello La Guardia, neoeletto sindaco di New York, diede un giro di vite al gioco d'azzardo, facendo sequestrare e distruggere gran parte delle slot-machines di Costello, il quale le trasferì a New Orleans con l'approvazione di Carlos Marcello, boss locale, e con la corruzione del governatore della Louisiana, Huey Long.

Nel 1936 Luciano venne arrestato per sfruttamento della prostituzione e condannato dai 30 ai 50 anni di carcere, continuando a gestire la sua Famiglia anche dalla prigione attraverso il suo luogotenente Vito Genovese; però nel 1937 Genovese dovette fuggire dagli Stati Uniti per evitare un'accusa di omicidio e così Costello divenne il nuovo capo effettivo e supervisore degli interessi di Luciano: grazie all'appoggio dei suoi fedeli.

Infine nel 1946 Luciano venne espulso dagli Stati Uniti e così Costello divenne il boss della Famiglia, nominando il cugino Willie Moretti vicecapo.

Nel 1951 Costello venne interrogato dalla commissione d'inchiesta sul crimine organizzato del senatore Estes Kefauver; nello stesso anno però Willie Moretti venne assassinato su ordine della "Commissione" perché si diceva stesse parlando troppo dinanzi alla Commissione Kefauver; in realtà l'omicidio venne istigato da Vito Genovese, che aveva deciso di ristabilire il suo dominio in seno alla Famiglia danneggiando Costello.

Rifiutandosi di rispondere ad alcune domande della Commissione Kefauver, Costello venne accusato di oltraggio alla corte e condannato a 18 mesi di carcere.

Nel 1954 venne condannato a 5 anni per evasione fiscale, scontando però solo un anno, 3 anni dopo venne nuovamente arrestato per evasione fiscale e scarcerato su cauzione; però il 2 Maggio 1957 subì un agguato da parte di Vincent Gigante, killer di Genovese, che gli sparò alla testa mentre camminava verso l'ascensore del suo appartamento di Manhattan: Costello riuscì a salvarsi perché venne colpito di striscio e decise di cedere il comando della sua Famiglia a Genovese, ritirandosi a vita privata.

Frank Costello morì il 18 Febbraio 1973 a New York per un attacco cardiaco ad 82 anni.