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La Lanterna del Popolo |
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Rubrica: Curiosando ... nel Mondo a cura di Domenico Basile Non parla alla moglie (con cui vive) da 20 anni ---------- Cane salva il padrone riscaldandolo per 20 ore
© - La Lanterna del Popolo (2023) Uomo tiene il broncio alla moglie (con cui vive) e non le rivolge parola da 20 anniTOKYO - Nonostante vivano sotto lo stesso tetto e si prendano cura dei figli, un uomo non ha più detto una singola parola alla moglie negli ultimi 20 anni. Capita a tutte le coppie di litigare, e non rivolgersi la parola può essere una delle conclusioni del litigio, ma di solito alla fine ci si chiarisce e si fa pace, oppure nel peggiore dei casi si divorzia. Non è così per il giapponese Okou Katayama, che negli ultimi 20 anni ha risposto ai tentativi di dialogo della moglie solo con cenni del capo e qualche grugnito. La strana storia della coppia è venuta alla luce dopo che il loro figlio 18enne si è rivolto ad un programma televisivo giapponese che si propone di aiutare le persone a risolvere i loro problemi. Il ragazzo ha raccontato di non avere mai sentito i due genitori parlare tra loro in tutta la loro vita, ed essere preoccupato di come la loro relazione possa evolversi ora che il padre sta per andare in pensione. La storia ha attirato l’attenzione della produzione televisiva, che ha organizzato un incontro tra marito e moglie per cercare di superare il problema. Alla fine è stato proprio il testardo Okou a parlare per primo, ammettendo "È passato un po’ di tempo da quando abbiamo parlato l’ultima volta". Alla fine l’uomo si è scusato con la moglie per averle tenuto il muso per tutto questo tempo, ringraziandola di essergli stata comunque vicino. Nel commovente incontro è anche emersa la causa del mutismo dell’uomo per tutto questo tempo: era geloso delle attenzioni che la moglie riservava ai figli, sentendosi messo in secondo piano . (Jiji Press) Truffatrice guadagna migliaia di dollari restituendo false borse di marcaRICHMOND - Il diritto di recesso è uno strumento importante di tutela dei consumatori, ma talvolta qualcuno potrebbe abusarne. E' decisamente il caso di una donna americana che comprava borse di lusso on line e poi le restituiva, solo che al posto dell’originale spediva una copia "made in China", rivendendo poi l’originale su siti come eBay, per cifre che sfioravano i 2.000 dollari. La 41enne Praepitcha Smatsorabudh, di origine tailandese ma residente in Virginia, era riuscita a mettere in piedi un business che le fruttava molto. La donna era anche stata molto attenta nel cercare di nascondere le sue tracce usando 16 diverse carte di credito negli acquisti, e restituendo le borse false in 60 diversi negozi in 12 diversi stati. I falsi erano così ben fatti che gli addetti ai magazzini non si accorgevano che non erano originali. Il business della donna era così fiorente che ad un certo punto era la principale cliente on line della catena T.J.Maxx, al punto che qualche dipendente si è insospettito ed ha avvisato la polizia. L’indagine ha portato a identificare la donna, e quando la polizia ha perquisito la sua abitazione ha trovato ben 572 borse, tra false e originali. Inevitabilmente la donna è stata condannata a 30 mesi di carcere e a pagare oltre 400.000 dollari di danni che i negozi on line truffati sono riusciti a dimostrare di avere subito, ma i soldi che la donna ha guadagnato con il suo imbroglio potrebbero essere molti di più. La donna avrebbe comprato borse per un milione di dollari solo da T.J. Maxx. (USA Today) Cane salva il padrone riscaldandolo per 20 oreZAGABRIA - Con un comportamento intelligente ed eroico, un cane ha salvato il suo padrone dal congelamento, e morte sicura, stando disteso su di lui per 20 ore, dopo che l’uomo aveva avuto un incidente. Il 64enne Bob (il cognome non è stato reso noto) era uscito in giardino per prendere della legna, vestito solo di pantaloncini, maglietta e ciabatte. Un percorso di pochi metri, che l’uomo ha fatto centinaia se non migliaia di volte, ma questa volta le calzature, non adatte alla stagione, l'hanno tradito e l’uomo è scivolato, procurandosi una compressione alle vertebre, che lo ha lasciato paralizzato. Bob ha iniziato a chiamare aiuto, ma non c’era molta speranza: l’uomo infatti abita da solo e la casa più vicina è a oltre mezzo chilometro di distanza. Fortunatamente, in suo soccorso è arrivato il suo cane, Kelsey, un golden retriever. Bob è rimasto bloccato nella neve per 20 ore, con temperature che toccavano i -5°C, durante le quali Kelsey lo ha tenuto caldo con il suo corpo e anche leccandogli la faccia e le mani per mantenerlo sveglio. Nonostante gli sforzi, dopo 19 ore l’uomo ha perso conoscenza, ma fortunatamente il vicino ha finalmente sentito i continui ululati del cane ed è andato a vedere cosa succedeva, trovando Bob e chiamando immediatamente i soccorsi. I medici hanno riscontrato che aveva una temperatura corporea di appena 21°, fibrillazione cardiaca e compressione vertebrale: condizioni molto gravi, ma incredibilmente buone per una persona che aveva passato 20 ore a temperature sotto zero, senza sintomi di congelamento irrimediabile, grazie alle cure costanti del suo fedele Kelsey. Bob può considerarsi un miracolato, anche perché i medici sono riusciti ad operare e sistemare la compressione vertebrale, un caso decisamente raro: "La maggior parte delle persone con lesioni vertebrali non si muove più. Non so se siano state le basse temperature o la posizione in cui era sulla neve che lo hanno salvato dalla paralisi permanente", ha spiegato il neurochirurgo che ha operato l’uomo. (HINA News) Giovane messo in vendita su sito di e-commerce per pagare un debitoMOSCA - Un imprenditore 21enne russo ha accettato di essere messo in vendita su un sito di e-commerce, e sposare chi farà l’offerta più alta, per ripagare il debito che aveva con il sito stesso. Apparentemente, il ragazzo ha un debito di circa 50.000 euro con il sito stesso: doveva effettuare delle stampe su delle piastrelle fornite dal sito, ma qualcosa è andato storto e non è stato in grado né di effettuare il lavoro né di restituire il materiale. Non si sa a chi sia venuta l’idea di mettere in vendita il ragazzo sul sito PichShop.ru per ripagare il debito: certamente viene naturale il sospetto che la cosa sia un modo per farsi pubblicità per il giovane e per il sito. Apparentemente, sono arrivate diverse centinaia di offerte per l’insolito "prodotto" (solo donne con meno di 35 anni sono prese in considerazione), ed alcune di queste offerte hanno superato il debito del ragazzo, che sembra intenzionato a mantenere la promessa e sposare la donna che farà l’offerta più elevata, ma con una piccola ma importante clausola: il matrimonio è garantito solo per un anno, dopodichè il ragazzo avrà diritto di divorziare. (Saint Petersburg Times) Imprenditore di successo si prende cura di 735 cani randagi che nessuno vuoleNEW DELHI - Il 45enne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali. Oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. 10 anni fa, Shukla e sua moglie hanno fondato "The Writers Block", che è subito diventata un’azienda di successo e ha iniziato a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle, ma i soldi e i viaggi non soddisfacevano del tutto l’uomo, che si è sentito realizzato solo quando nella loro casa è arrivata Kavya, un bel golden retriever. 3 mesi dopo, Shukla ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e portava a casa, presto i cani sono diventati troppi per tenerli in casa, e i 2 hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, quando le autorità di Bangalore hanno deciso di ripulire la città dai cani randagi, abbattendoli, Shukla ha fondato l'organizzazione Voice of Stray Dogs, che si occupa di assistere i cani randagi, sfruttando le più recenti tecnologie. Ha così acquistato dei terreni in una città vicina per costruire un rifugio più idoneo agli animali che, stando al suo ultimo conteggio sono diventati 735: molti dei quali sono vecchi o malati. "Noi siamo l’ultima fermata per questi cani: ormai non sono più carini e "coccolosi" come un tempo, molti sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Shakula che aggiunge però che questo non è un buon motivo perché il resto della loro vita non debba essere il più felice possibile. (The Times of India) La borsetta autobloccante, per impedirvi di spendere troppo quando fate shoppingNEW YORK - Se avete paura di fare troppi acquisti con i saldi, la iBag2 è quello che fa per voi. Si tratta di una borsetta intelligente che può vibrare (ed anche lampeggiare) quando entrate in zone a "rischio spesa", ed anche chiudersi ermeticamente se questi avvisi sono ignorati. L’insolita borsetta è figlia della collaborazione di una fashion designer newyorchese e di una società di robotica irlandese, ed è destinata principalmente alle "malate di shopping", che comprano oggetti in modo compulsivo spesso pentendosi dopo l’acquisto. Ogni volta che viene aperta, la borsetta ricorda alla sua proprietaria gli obiettivi di acquisto, e tramite apposita app si possono impostare delle zone a rischio che poi la borsa riconosce tramite GPS, come ad esempio zone di negozi in cui si ha l’abitudine di spendere molto, in cui rendere gli avvisi più insistenti. La caratteristica più peculiare della borsetta è però la chiusura automatica, che può essere impostata per attivarsi in specifiche zone, o in determinate ore del giorno, o ancora dopo un certo numero di aperture. "Abbiamo creato iBag2 perché vogliamo aiutare le persone a fare un uso migliore dei propri soldi", ha spiegato una delle ideatrici. Purtroppo, il prezzo di iBag2 non è molto popolare: la borsa infatti costa oltre 5.000 dollari, un prezzo che fa sì che per molti rimanga più conveniente rischiare di acquistare qualcosa di troppo. (USA Today) Miniera di carbone brucia da più di 100 anniCALCUTTA - Una delle più grandi riserve di carbone dell’India, il giacimento di Jharia, situato nel distretto di Dhanbad a Jharkhand, è funestato da uno degli incendi a più duraturi del mondo: l’area infatti continua a bruciare ormai da oltre 100 anni. L’estrazione mineraria nei bacini carboniferi di Jharia, che coprono oltre 260 kmq, ha avuto inizio nel tardo 1800, sotto il dominio coloniale britannico. Il primo incendio di cui si ha notizia è scoppiato nel 1916, ma negli anni ’80 erano sorti oltre 70 incendi, e nessuno di essi poteva essere contenuto, nè estinto. Dato che si sviluppavano sottoterra, gli incendi furono lasciati a bruciare nella speranza che alla fine si sarebbero esauriti da soli, idea molto ingenua, data la gran disponibilità di combustibile da bruciare, a meno di soffocare l’incendio, togliendogli del tutto l’aria. Sfortunatamente, una nuova operazione mineraria nel 1973 ha messo definitivamente fine a quella speranza. Quell’anno l'azienda Bharat Coking Coal Ltd, di proprietà statale, ha iniziato un’operazione mineraria a cielo aperto su larga scala per dar corso ad una estrazione più rapida e più economica. L’attivista Ashok Agarwal, ha spiegato che questa operazione ha consentito agli incendi di consolidarsi definitivamente con conseguenze catastrofiche. L’idea era quella di avere carbone velocemente e a buon mercato, ma il flusso d’aria all’interno delle gallerie esistenti ha prodotto un enorme incendio. Il flusso di ossigeno nei pozzi minerari ha alimentato le braci fumanti fino a trasformarle in enormi fiamme, alcune delle quali arrivano a 20 metri di altezza. Molti degli incendi sono iniziati come una combustione spontanea, ma sono cresciuti in maniera esponenziale quando le operazioni di estrazione superficiale hanno esposto le braci all’ossigeno. Gli esperti stimano che oltre 37 milioni di tonnellate di carbone, per un valore di miliardi di dollari, siano andate perse a causa di incendi incontrollati, con ulteriori 1,4 miliardi di tonnellate rese inaccessibili a causa degli incendi. Nonostante ciò, e le emissioni causate dalle fiamme, il governo indiano intende aumentare la produzione. Nel frattempo, la vita per i residenti del villaggio più vicino di Bhulan Bararee, è diventata un incubo. Infatti, quasi tutti gli abitanti si sono ammalati, ed in certi punti il terreno è così caldo che camminare anche con le scarpe è quasi impossibile. (Reuters) Scambia il sedere di una scimmia per un semaforo e provoca un incidente stradalePECHINO - Una donna è stata tamponata ad un incrocio per una ragione insolita: aveva scambiato il sedere di una scimmia per un semaforo rosso. I fatti sono accaduti nella città di Zunyi, in Cina. La donna ha raccontato di avere guardato il palo del semaforo quando ha visto qualcosa di rosso, ed ha inchiodato pensando che fosse il semaforo rosso. L’auto che era dietro a lei però non ha frenato con altrettanta prontezza ed ha tamponato la donna. Dopo l’incidente, guardando meglio il palo, la donna si è resa conto che il rosso che aveva visto era in realtà il sedere di una scimmia, un cercopiteco dorato che stava appollaiato a fianco del semaforo. L’animale era fuggito da un circo nelle vicinanze. Rintracciato dalla polizia, il manager del circo ha accettato di pagare il costo dei danni ai veicoli coinvolti nell’incidente. (Xinhua News) Usano una busta di plastica al posto del preservativo: la coppia finisce in ospedaleHO CHI MINH CITY - A volte la passione può essere incontenibile e, quando si è alle prima armi, il disastro e il pericolo sono dietro l'angolo. E' stata così una prima volta memorabile quella di una coppia di ragazzi vietnamiti che al momento di consumare il loro primo rapporto, si sono trovati a far fronte con la timidezza, un limite che è stato fatale. Frenati dalla vergogna di dover andare in farmacia a comprare dei profilattici, hanno optato per una soluzione che gli è costatata molto cara. Hanno infatti pensato di ovviare al problema utilizzando una banale busta di plastica. L’esperimento si è concluso al pronto soccorso in quanto i due, vedendo sanguinare le parti intime, si sono spaventati ed hanno chiesto aiuto ai medici che li hanno sottoposti ad un check-up approfondito e, avendo riscontrato la presenza di lesioni, hanno somministrato loro antibiotici e disinfettanti. A seguirli è stato il dottor Nguyen The Luong, vice direttore dell'ospedale Rene Hanoi, che ha fatto luce sulla gravità del gesto: i sacchetti di plastica, infatti, sono "assolutamente inadatti per determinati scopi" in quanto, non avendo elasticità e tanto meno lubrificazione, possono provocare graffi e lacerazione vaginale ma non solo, a livello di sicurezza nemmeno si possono definire affidabili al pari di un preservativo. (Far Eastern Economic Review) Fungo gigante copre quasi 8.900.000 mq: è il più grande organismo vivente al mondoPORTLAND - Nelle Blue Mountains in Oregon, si trova uno dei più strani organismi mai scoperti sul pianeta Terra: un fungo gigante che esiste da oltre 2.400 anni. Si tratta di una Armillaria Ostoyae, che copre circa 890 ettari, pari a 8.900.000 mq (1.665 campi di calcio), rendendolo il più grande organismo vivente al mondo. Il fungo gigante si diffonde attraverso il sistema di radici della foresta in cui risiede e uccide lentamente tutto ciò che è sul suo percorso, rendendolo non solo l’organismo più grande al mondo ma uno dei più letali. Per alcune settimane ogni autunno, il fungo “esplode” in grappoli giallastri, ma nel resto dell’anno assume la forma di un sottile strato bianco. E' tuttavia in questa forma, che il fungo è più letale, in quanto può diffondersi più facilmente fra gli alberi. Gli alberi spesso traggono vantaggio dalla presenza di funghi, ma l'Armillaria Ostoyae si estende sotto la corteccia degli alberi e fa marcire le radici, succhiando lentamente la vita dall’albero nel corso dei decenni. Gli alberi tentano di combattere il fungo parassita trasudando sostanze protettive dalla loro corteccia, ma è una battaglia già persa. Il fungo è stato scoperto nel 1988 da una guardia forestale che pensava che il fungo coprisse "solo" 160 ettari, ma poi si è reso conto che era molto più grande. Il servizio forestale ha scavato campioni in molte aree della foresta, trovando funghi ovunque, ritenendo che fosse semplicemente lo stesso tipo di fungo, ma ulteriori test del DNA hanno rivelato che si trattava in realtà dello stesso singolo organismo vivente. Gli esperti hanno calcolato che, messo assieme, il fungo avrebbe pesato almeno 35.000 tonnellate. Per quanto sia un organismo affascinante, l’industria locale del legname odia questo fungo, che da sempre distrugge il loro legno, ma non hanno trovato un modo efficace per fermarlo. (USA Today) Prete al night club con le prostitute: "Peccato? Poi mi confesso e se spifferano ricatto tutti" MILANO - Un sacerdote della pianura padana, pare abbia un particolarissimo vizietto. L'uomo, infatti, rigorosamente in abito talare, la sera ama frequentare i night club dove è solito appartarsi con varie spogliarelliste. Lo strano sacerdote dalle particolari abitudini notturne infatti, non si nasconde minimamente, e raggiunto in più occasioni e in diversi night club dai giornalisti ha raccontato senza alcun problema le sue scorribande notturne e le sue avventure sessuali. "Non teme di essere riconosciuto?" gli hanno chiesto. "Affatto - ha risposto il sacerdote - Sono tutti fidanzati e sposati quelli che vengono qui, se qualcuno di loro parla posso ricattare tutti". Il sacerdote sembra prendere molto alla leggera le implicazioni morali di queste sue abitudini. "Faccio peccato? Poi mi confesso" dice con un sorriso. Nel corso delle varie serate il religioso si apparta con una spogliarellista e ne esce soddisfatto, poi si sposta in un altro locale della zona, dove dice di essere un cliente affezionato. "Qui vengo sempre perché hanno belle donne, ed è il posto dove si spende meno di tutti". Non è chiaro quali denari usi l'uomo per divertirsi. Probabilmente quelli dello stipendio da prete, o forse quelli delle offerte che i fedeli elargiscono troppo generosamente e spesso ciecamente. "In ogni locale spendo mediamente 30 euro per le consumazioni - ha spiegato - poi 120 euro per 40 minuti nel privé". (Il Giornale) Passaporti da ristampare perché è disegnato l’aeroporto di Washington anzicè quello di TaipeiTAIPEI - Il ministero degli esteri di Taiwan sta richiamando centinaia di passaporti stampati per errore con l’immagine dell’aeroporto internazionale Dulles di Washington, D.C., invece dell’aeroporto internazionale Taoyuan di Taipei. L’errore sui nuovi passaporti introdotti poco tempo fa da Taiwan è stato notato da diverse persone che hanno condiviso la “scoperta” su internet, spingendo il Ministero degli Affari Esteri ad annunciare l’intenzione di richiamare i passaporti già rilasciati. Più di 200.000 nuovi passaporti sono stati stampati con l’immagine sbagliata. Fortunatamente, soltanto una piccola parte di questi è stata distribuita ai cittadini. Ora i passaporti saranno restituiti alla tipografia. Central Engraving and Printing Plant, la tipografia responsabile della produzione dei passaporti ha dichiarato che sosterrà il costo della ristampa dei passaporti senza alcun tipo di problema. La prima stampa è costata circa 2.500.000 euro. I passaporti errati saranno sostituiti con passaporti elettronici di generazione precedente, di cui vi sono ancora alcune scorte rimanenti del paese. Inizialmente il Ministero degli Affari Esteri aveva tentato di negare l’errore affermando che i passaporti presentavano "il 100% di scenari taiwanesi". In seguito il ministero ha ammesso l’errore, e Agnes Chen, responsabile dell’Ufficio di presidenza degli affari di Taiwain, si è dimessa assumendosi la responsabilità dell’errore dicendo: "A nome dell’Ufficio, mi scuso con il pubblico per la grossolana svista, e mi assumo la piena responsabilità amministrativa per l’incidente”. (Far Eastern Economic Review) |
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