La Lanterna del Popolo

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Rubrica: Curiosando ... nel Mondo

a cura di Domenico Basile

In bici dall'India alla Svezia per trovare l'amore

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Autista ferma bus per fare sesso con passeggera

 

 

© - La Lanterna del Popolo (2022)

In bici dall’India alla Svezia per trovare l’amore

NEW DELHI - Nel 1977, l’allora 24enne Pradyumna Kumar Mahanandia, intraprese un viaggio di 4 mesi a bordo di una bicicletta di seconda mano da New Delhi, in India, a Goteborg, in Svezia, per raggiungere la donna che considerava la sua anima gemella.

Mahanandia aveva incontrato Charlotte Von Schedvin per caso: lui lavorava come disegnatore in un centro commerciale di New Delhi, Charlotte era una turista.

La donna ha visto un cartello che diceva "un ritratto in 10 minuti per 10 rupie", e deciso di mettere l’artista alla prova: senza grande successo, va detto, l’uomo sembrava nervoso e gli tremavano le mani, e il ritratto è risultato decisamente scadente.

Incuriosita dall’uomo, Charlotte, però, decise di tornare il giorno dopo per un altro ritratto, che in verità non è risultato migliore del primo.

Mahanandia aveva però tutte le ragioni per essere nervoso: appena vista la ragazza, gli venne in mente una profezia che aveva fatto sua madre per tirarlo su quando era triste: la madre gli raccontava che avrebbe sposato una donna del segno del Toro, che sarebbe venuta da una terra lontana, avrebbe amato la musica e posseduto una giungla.

Quando ha risposto sì a tutte le domande ho capito che eravamo destinati ad incontrarci, così le ho detto che sarebbe stata mia moglie, ma ho avuto paura che potesse andare alla polizia”ricorda Mahanandia.

I due hanno continuato a frequentarsi, fino a sposarsi in una cerimonia tribale indiana, ma poi per Charlotte giunse il tempo di tornare in Svezia.

Lei voleva che Mahanandia partisse con lei, ma lui non aveva i soldi per il viaggio, e il suo onore gli impediva di accettare che glieli desse lei, così lui decise di posticipare il viaggio fino a quando non avrebbe avuto i soldi per comprare il biglietto dell’aereo.

Ma mettere via i soldi necessari era più difficile di quel che pensava, e così dopo un anno ha deciso di comprare una bicicletta usata e raggiungere la sua amata pedalando, in un viaggio che lo ha portato ad attraversare Pakistan, Afghanistan, Iran, Turchia, Grecia e Italia, prima di raggiungere Venezia il 28 Maggio 1977 (esattamente 40 anni fa), da dove ha preso un treno per la Svezia. (The Times of India)

Evitano sciagura aerea, "ricompensati" con una notte all'addiaccio

VENEZIA - Mike e Rachel Brumfield erano seduti su un volo della United Airlines e stavano per partire da Newark in direzione Venezia per prendere parte ad una romantica crociera, quando hanno notato una enorme perdita di carburante che fuoriusciva dall'ala e che ha reso necessaria la cancellazione del volo.

I membri dell'equipaggio non si erano accorti di nulla ed addirittura avevano invitato lo sposo, agitato per la scoperta, a restare seduto dicendo: "E' tutto ok".

La compagnia aerea ha annullato il volo proprio grazie alla denuncia degli sposi ed ha garantito a tutti i passeggeri un volo operato dallo scalo di JFK per il giorno successivo e una stanza in hotel, ma a Mike e Rachel è stato assegnato solo un voucher per cena.

La coppia si è così ritrovata a dormire in aeroporto e a Mike non è rimasto che affidare la propria rabbia ai social network, postando una foto della moglie che dormiva sul pavimento dell'aeroporto JFK scrivendo: ''La mia bellissima sposa in luna di miele. Grazie United Airlines''. (The New York Post)

Como, autista ferma bus di linea per fare sesso con una passeggera

COM0 - Un autista dell'azienda di trasporto pubblico di Como è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio e multato per atti osceni in luogo pubblico.

Che cosa ha combinato di tanto grave?

Colto da un momento di debolezza, l'uomo avrebbe fermato l'autobus di linea al lato della strada (in una zona peraltro piuttosto trafficata), ed una volta inserite le quattro frecce si è poi appartato sui sedili posteriori per fare sesso con una passeggera.

Sul più bello però un maresciallo dei carabinieri che stava tornando a casa, ha notato quell'autobus fermo con le 4 frecce e, pensando ad un guasto o a un malore, ha deciso di andare a controllare. 

"Quando si è affacciato al parabrezza ha notato l’autista steso sui sedili dei passeggeri. Quindi ha bussato per attirare la sua attenzione e ha notato che, visibilmente imbarazzato, l’uomo prima ha fatto cenno che andava tutto bene, quindi si è alzato sistemandosi i pantaloni per rassicurare il maresciallo".

L'uomo è stato multato per atti osceni in luogo pubblico ma non sono noti i provvedimenti adottati dall'azienda per cui lavora. (La Provincia di Como)

Dorme in auto per un mese per scoprire chi gli rigava la macchina

MINSK - Per scoprire chi gli aveva rigato la macchina oltre 20 volte nei 6 mesi precedenti, ha deciso di dormire in auto sperando di coglierlo sul fatto, e dopo un mese di notti in macchina, ha avuto successo.

L'uomo, Kot Matroskin, di Minsk, si è accorto che l'auto veniva rigata solo quando veniva parcheggiata nei pressi all’ingresso di un parco.

Anche le altre auto parcheggiate avevano segni simili.

Era quindi probabile che ci fosse un "rigatore seriale", e che il danno non fosse causato da qualcuno con cui aveva avuto qualche controversia.

Matroskin ha prima lasciato un biglietto sulla sua auto, chiedendo al misterioso "rigatore" perché lo facesse, lasciando anche i suoi contatti per parlarne di persona, ma questa strategia è stata inutile.

Poi ha installato una telecamera in auto, ma le immagini non hanno permesso di identificare l'autore.

Si vedono delle persone che passano vicino all’auto, ma è troppo poco per poter accusare chiunque.

A questo punto Matroskin ha deciso di individuare e fermare il colpevole, e dopo avere raccolto qualche informazione in più è giunto alla conclusione che i danni avvenivano solitamente tra le 4 e le 6 di mattina.

Così, ha deciso di mettere la sveglia ogni mattina alle 4, di prendere un sacco a pelo e passare 3 ore in auto.

Per evitare che i vetri si appannassero, lasciava i finestrini un po’ aperti, spesso esponendosi al freddo intenso, ma la volontà di capire chi fosse il colpevole lo portava a sopportare anche questo disagio.

Alla fine una notte ha visto una persona avvicinarsi, ed ha sentito il caratteristico – fastidioso – rumore di un oggetto che strisciava sulla carrozzeria.

Immediatamente è balzato giù dall’auto, ma di fronte si è trovato una signora dalle apparenze tranquille.

Dopo una lunga discussione, la donna ha ammesso di avere rigato l’auto dell’uomo, ma solo quella mattina, senza però saper motivare il suo gesto.

Matroskin alla fine ha avvisato la polizia, sperando di aver messo fine alle “rigature” sulla sua auto e di avere un rimborso dei danni subiti. (Belarus News)

Il taco più costoso del mondo: 25.000 dollari per assaggiarlo

CITTA' DEL MESSICO - I taco sono normalmente considerati un cibo economico: in Messico possono costare l’equivalente di 50 centesimi, ma un resort di lusso ha creato un taco che costa ben 25.000 dollari.

L’idea è di Juan Licerio Alcala, chef al Grand Velas Los Cabos Resort, un villaggio turistico di lusso in Baja California, che spiega che il prezzo apparentemente esorbitante è più che giustificato "dalla tecnica e dall’armonia che si trova sul piatto".

Una spiegazione un po’ vaga, commenta qualcuno, ma lo chef insiste che il piatto vale la spesa.

Gli ingredienti includono una tortilla di mais decorata con oro commestibile, carne di manzo kobe, scampi, caviale Almas Beluga, e brie al tartufo.

Lo chef garantisce che c’è stato molto interesse per il suo nuovo piatto, specie da parte di ricchi turisti americani, ma ha anche dovuto ammettere che finora nessuno lo ha ordinato.

Del resto, va detto che sono stati messi una serie di paletti che non incoraggiano l’acquisto (se il prezzo di per sé non fosse un ostacolo sufficiente): innanzi tutto, è richiesto che chi ordina il taco alloggi nella suite presidenziale, e versi una caparra di 12.500 dollari.

Tutto questo per assicurare che l’acquirente sia realmente intenzionato ad acquistare il costoso piatto.

Da questo punto di vista, l’accostamento ideale per questo taco, secondo lo chef, sarebbe la tequila Ley 925 Pasión Azteca Ultra Premium Añejo, che con un prezzo di 150.000 dollari a bottiglia è la più costosa del mondo. (Notimex)

Azienda paga 15 dollari ai dipendenti per ogni Kg di peso che perdono

PECHINO - Per incentivare i dipendenti a prendersi cura della propria forma fisica, un’azienda cinese ha introdotto dei premi in denaro per chi dimagrisce: 100 yuan (circa 15 euro) per ogni chilo che perdono.

L’idea è venuta a Wang Xuebao, direttore della Xian Jingtian Investment Consulting, che si è reso conto che sia lui che i suoi collaboratori avevano una vita eccessivamente sedentaria, sempre dietro la scrivania, e la loro salute ne sta risentendo.

Non è peraltro un problema solo dell’azienda di Wang: con il tenore di vita che sempre più si avvicina a quello dei paesi ricchi, ormai il paese inizia ad affrontare anche le emergenze che questi affrontano, e l’obesità inizia ad essere una di queste.

"Ero preoccupato perché i nostri dipendenti stanno quasi sempre seduti in ufficio, e nessuno si muove molto, e così siamo tutti sovrappeso.

Attraverso questo incentivo possiamo sviluppare una cultura più salutare", ha spiegato Wang.

L’iniziativa sembra stia funzionando bene, e da marzo più di metà dei dipendenti ha perso peso, dedicandosi ad attività fisiche e curando l’alimentazione.

Una giovane impiegata ha perso ben 20 Kg in 3 mesi, portandosi a casa un premio di 2.000 yuan, pari a poco meno di 300 Euro.

Oggi ho mangiato uova fritte e funghi. Prima avrei mangiato carne ad ogni pasto”, ha raccontato.

Wang ammette che il successo dell’idea ha superato le aspettative, ma non nega di avere un cruccio: non essere riuscito a guadagnarsi il bonus che lui stesso ha ideato, non avendo perso ancora peso.

Donna vince ultra-maratona 50 km correndo con gonna e sandali

Per le competizioni più impegnative non basta essere allenati, serve anche un'attrezzatura di alto livello.

Su sforzi prolungati, la qualità di scarpe, abbigliamento e accessori vari può essere determinante nell’aiutare a sopportare la fatica.

Questa è l’idea comune totalmente smentita da una donna messicana che ha corso una ultra-maratona di 50 Km indossando gonna e sandali di gomma riciclata, non solo concludendo la gara, ma vincendola.

María Lorena Ramírez non passava inosservata tra gli oltre 500 concorrenti dell’ultra-maratona, provenienti da 12 diversi paesi.

Mentre tutti infatti indossavano costose scarpe da corsa, tute in Lycra, e avevano con sé borracce con speciali, energy drink, etc, la ragazza 22enne sembrava essere passata di là per caso, vestita più come una che stava andando a fare una passeggiata, piuttosto che una corsa, ma la cosa non preoccupava la ragazza, che per vivere fa la pastorella.

María Lorena fa parte della “tribù” dei Rarámuri, nativi della zona di Tarahumara, che hanno fama di essere i migliori corridori del Messico, ma nessuno comunque si aspettava che potesse vincere, davanti ad atleti allenati ed attrezzati in modo specifico, portandosi a casa il premio di 6.000 pesos (circa 300 euro).

"Non aveva nessun accessorio specifico"racconta ancora un po’ stupefatto l’organizzatore della gara, Orlando Jiménez, "Non aveva integratori energetici, occhiali e neanche quelle scarpe costose che tutti indossano in queste gare in mezzo alle montagne, solo una bottiglia d’acqua, un cappello e un fazzoletto, e sopratutto, nessun allenamento, se non i 10-15 Km camminati ogni giorno per portare a pascolare il gregge". (Notimex)

Azienda svedese impianta microchip nei dipendenti, per semplificargli la vita

STOCCOLMA - Un'azienda svedese dà ai dipendenti la possibilità di farsi impiantare dei microchip nelle mani: finora già 150 dei 3.000 addetti hanno accettato, e a quanto pare sono entusiasti dei risultati.

I chip impiantabili sottopelle esistono da tempo, ma non ci sono applicazioni sugli esseri umani.

Questo almeno finchè la ditta Epicenter ha proposto ai dipendenti di farsi impiantare i chip nelle mani.

State tranquilli, però, il datore di lavoro non usa queste tecnologie per individuare in ogni momento la posizione dei dipendenti, o monitorare se lavorano: l’impiego è molto più banale, e i chip sottopelle sono usati al posto dei cartellini da timbrare, per usare le stampanti o per pagare in mensa, ha spiegato il CEO di Epicenter, Patrick Mesterton.

I chip sono diventati ormai una “tradizione aziendale” per Epicenter, che tiene delle piccole festicciole ogni volta che un nuovo impiegato si fa impiantare il chip.

L’operazione di impianto viene fatta da un “body-hacker”, Jowan Osterlund.

Si tratta di un procedimento veloce e indolore: il chip viene iniettato vicino al pollice, ed apparentemente tutto quello che si sente è una piccola puntura.

Non tutti sono comunque entusiasti dell’idea, ci sono dipendenti che si sono dichiarati contrari per principio.

Un chip sottopelle infatti potrebbe anche raccogliere informazioni su comportamenti specifici,. dati medici, e numerose altre informazioni che potrebbero mettere a rischio la privacy degli individui. (Reuters)

Azienda biotech vuole riportare in vita le persone dopo la morte cerebrale

NEW YORK - Neanche troppi anni fa, una persona a cui non batteva il cuore veniva dichiarata morta.

Oggi si sa che intervenendo rapidamente e con tecniche moderne si può fare ricominciare a battere il cuore, e si considera una persona deceduta solo quando non c’è più attività cerebrale.

Dunque la “morte cerebrale” è il confine definitivo?

Secondo un’azienda biotech americana, no.

Bioquark (è il nome dell’azienda) è convinta di poter fare ripartire l’attività cerebrale dopo che si è interrotta.

La tecnica sarebbe basata sull’uso di iniezioni di cellule staminali, e farebbe parte di un progetto più ampio centrato sugli individui in coma irreversibile.

Bioquark ha annunciato che avrebbero effettuato dei test in India per dimostrare l’efficacia del trattamento, ma le autorità mediche indiane hanno vietato gli esperimenti, ritenendo che non soddisfacessero i criteri etici di sperimentazione.

Convinti della bontà della loro idea, Bioquark non ha rinunciato, ed ha annunciato che a breve partiranno delle sperimentazioni in un paese sudamericano che non hanno però voluto rivelare.

I dettagli della sperimentazione medica forniscono un’idea di come funzioni il metodo di Bioquark.

La sperimentazione infatti prevede di coinvolgere pazienti dai 12 ai 65 anni, dichiarati cerebralmente morti a seguito di traumi.

Tramite risonanza magnetica si ricercano segnali della possibilità di "invertire" la morte cerebrale, poi si raccolgono cellule staminali dal sangue del paziente, a cui vengono iniettati dei peptidi nel midollo spinale.

Il paziente poi viene sottoposto a stimolazione nervosa per 15 giorni, e questo insieme di tecniche dovrebbe permettere di "riavviare" il cervello. (ADN Kronos)

Cucce di lusso per cani: costano 200.000 euro

VERONA  Sono in molti a ritenere che i cani meritino il meglio: ma non si può negare che l’ultima trovata di un’azienda sembra un’esagerazione: cucce di lusso, che arrivano a costare anche oltre 200.000 euro.

Le cucce hanno parquet in legno, colonne e balconcini in marmo, illuminazione interna ed esterna, sono dotate di sistemi automatici di distribuzione di cibo e acqua, tv e impianto audio.

Non sappiamo dire se i cani apprezzino veramente queste finiture ed accessori.

Alice Williams, direttrice creativa di Hecate Verona, l’azienda che produce queste cucce, spiega che tutto è nato da alcune domande che i fondatori hanno iniziato a farsi, come: "Perché la casa di un cane non dovrebbe essere elegante come quella del padrone? Perché non dovrebbe disegnarla un architetto?"

Probabilmente qualcuno di voi risponderà "perché è la cuccia di un cane", ma per i fondatori se il cane è un membro di una famiglia ha diritto agli stessi lussi.

Nella messa a punto delle cucce di lusso, Hecate ha coinvolto dei veterinari e condotto esperimenti con diverse razze di cani per verificare che gli spazi realizzati andassero realmente incontro ai loro bisogni.

La realizzazione invece è affidata ad artigiani esperti in yacht di lusso, abituati a creare prodotti di qualità elevata che devono adattarsi a piccoli spazi.

Va detto che l’idea non ha raccolto solo entusiasmi, sostenendo che questo sia l’ennesimo tentativo di “umanizzazione” degli animali, ma non è una vera forma di amore verso gli animali. (L'Arena)

Un vestito fatto di 10.000 incarti di caramelle

PHILADELPHIA - Le cartine delle caramelle sono semplicemente spazzatura per molti di noi, ma una ragazza della Pennsylvania è riuscita a riciclarli per farne addirittura un vestito.

Emily Seilhamer infatti ha messo da parte ben 10.000 incarti di caramelle per farne un vestito.

Raccogliere gli incarti necessari è stata un'impresa titanica: sono stati necessari 5 anni per raccogliere tutte le cartine necessarie, un lavoro iniziato all’università, quando ha conosciuto il suo attuale marito Malachi: il ragazzo infatti era un grande amante delle caramelle Starburst, e ad un certo punto Emily ha deciso che voleva provare a fare qualcosa con gli incarti, chiedendogli così di tenerglieli da parte.

Per collezionare le 10.000 cartine usate per il vestito, però, non è bastato l’impegno del marito, ma è stato necessario anche il supporto di amici e parenti.

Emily nel frattempo passava le serate a piegare le cartine (attività, a suo dire, rilassante), che poi sono state riunite in colorate catene composte da circa 300 incarti l’una, che ha poi utilizzato per creare il vestito.

Il fatto di avere impiegato diversi anni a raccogliere gli incarti ha causato qualche problema poichè la ditta ha smesso di utilizzare alcuni colori ed è stato necessario rivedere il disegno un paio di volte (Philly News)

Anziana 82enne è una dei DJ più amati delle discoteche di Tokyo

TOKYO - DJ Sumirock è una dei più apprezzati DJ che anima le discoteche di Tokyo. Cosa c’è di strano?

Il fatto che è una nonna 82enne, il cui vero nome è Sumiko Iwamuro, che di giorno lavora ancora come cuoca in un ristorante che serve gnocchi.

Sumiko ha scoperto la musica techno solo 12 anni fa, quando stava scegliendo la colonna sonora per la festa di compleanno di suo figlio, e ne è rimasta così affascinata, da iscriversi ad un corso per disc-jockey.

La donna ha poi iniziato a creare le sue tracce, che per lo più uniscono ritmi techno a jazz, canzoni francesi e musica classica.

Questa combinazione è stata decisamente apprezzata dal pubblico, ed ha portato l’anziana a diventare uno dei DJ più popolari della capitale giapponese.

Se la passione per la techno è una novità, quella per la musica la accompagna da quando era piccola: suo padre infatti era un batterista jazz, e le ha trasmesso la passione per questa musica, che Sumiko incorpora nei suoi brani techno. (Jiji Press)

Lo strano caso della Cina che festeggia "la rivoluzione" delle toilette

PECHINO - I bagni pubblici in Cina non godevano di una buona reputazione, ma le cose sono cambiate.

Negli ultimi 7 anni la Cina ha costruito o ristrutturato 52.485 bagni, proprio a partire dal 2015, il Paese ha lanciato la cosiddetta "rivoluzione delle toilette", un piano nazionale per riqualificare i bagni pubblici e renderli più igienici.

In un report dell’Amministrazione Nazionale del Turismo Cinese dal titolo "Progresso della rivoluzione delle toilette", le istituzioni prevedevano infatti di costruire 33.000 bagni e rinnovarne altri 24.000 e finora sono riusciti a rispettare il programma al 92%.

Secondo fonti ufficiali, entro la fine dell’anno il risultato dovrebbe anche superare le attese, con un totale di 71.000 toilette rinnovate o aggiunte.

Secondo un recente sondaggio oggi l’80% dei turisti è soddisfatto dei servizi igienici pubblici. (China News)