La Lanterna del Popolo

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Rubrica: Un Tuffo nel Passato

a cura di Domenico Basile

Muore il Gen. Nino Bixio, nasce la soprano

Maria Callas, la Crisi Energetica del 1973

 

© - La Lanterna del Popolo (2023)

Prosegue con questo numero la rubrica “Un Tuffo nel Passato”, con la quale ricorderemo fatti, avvenimenti e curiosità accaduti 50, 100, 150 e 200 anni fa, di cui la stampa si è ampiamente occupata a suo tempo, e che consentirà di ricordare o apprendere per la prima volta, avvenimenti che sono ormai parte della storia di questi ultimi 2 secoli.

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200 anni fa - Il 2 Dicembre 1823 viene ufficialmente formulata la Dottrina Monroe.

La dottrina Monroe è costituita dal discorso annuale sullo stato dell'Unione pronunciato innanzi al Congresso il 2 Dicembre 1823 dal 5° Presidente degli Stati Uniti James Monroe.

In quel discorso Monroe affermò che gli Stati Uniti non avrebbero tollerato alcuna intromissione negli affari americani, che l'Europa non avrebbe dovuto più accampare pretese non solo sugli Stati Uniti, ma su tutto il continente americano, compresa l'America latina, che in quel tempo aveva avviato tentativi di affrancamento dalla madrepatria spagnola, attraverso una serie di rivolte sfociate poi in guerre d'indipendenza.

Stringendo rapporti commerciali e diplomatici con Messico, Colombia, Brasile, Venezuela e Cile, gli Stati Uniti decisero di istituire un rapporto privilegiato con i paesi liberatisi dalla dominazione coloniale, rifiutando interventi tesi a reprimerne i movimenti di indipendenza.

L'ex Presidente Thomas Jefferson definì questa dottrina come l'inizio di una "cordiale amicizia con l'Inghilterra" (soprattutto dopo la guerra anglo-americana di 10 anni prima).

In effetti la Gran Bretagna, a quel tempo detentrice del massimo potere marittimo, era la sola che poteva permettere agli Stati Uniti di godere lo status di potenza continentale senza subire intromissioni nella propria sfera d'influenza e senza interferire, essi stessi, in alcun modo nelle vicende del vecchio continente.

Il messaggio venne accolto in Europa con sorpresa, indignazione e indifferenza, anche perché, in quel momento gli Stati Uniti, erano ancora una potenza minore.

La dottrina, dapprima intesa come una proclamazione ideale degli Stati Uniti contro il colonialismo, in seguito fu intesa come affermazione dell'egemonia degli Stati Uniti nel continente americano, ed infine durante la guerra fredda per giustificare interventi politici e militari statunitensi, diretti o indiretti, in America centrale e meridionale.

150 anni fa - Il 16 Dicembre 1873 muore il Generale Nino Bixio.

Nino Bixio, all'anagrafe Gerolamo Bixio, nacque a Genova il 2 Ottobre 1821.

Espulso più volte dalla scuola, a 13 anni fu imbarcato come mozzo a bordo del brigantino Oreste dove gli venne affibbiato il nomignolo di "Nino" che lo accompagnerà tutta la vita.

Rimase in mare per 3 anni e fece ritorno a Genova nel 1837, ma la matrigna lo fece arrestare, e quando venne scarcerato si arruolò nella marina del Regno di Sardegna.

Imbarcato sulla nave Aquila, fu preso a ben volere dal capitano Millelire, che gli consentì di studiare e formarsi per la carriera nella marina militare.

Nel 1844 si congedò e tornò a Genova, dove conobbe la bellissima nipote Adelaide Parodi, figlia della sorella maggiore Marina: i 2 s'innamorarono e vissero un lunghissimo rapporto clandestino osteggiato dai famigliari prima di convolare a nozze 11 anni più tardi.

Si imbarcò poi come capitano in seconda su un bastimento mercantile diretto in Brasile, ma giunto a Rio de Janeiro gli fu comunicato che l'armatore aveva ceduto la nave ad una società per il trasporto degli schiavi dall'Africa, offrendogli il comando, ma lui rifiutò.

Tornato a Genova fu ingaggiato come nostromo sul bastimento guidato dal capitano Baxter e diretto in Malesia per raccogliere un carico di pepe da portare negli Stati Uniti, un viaggio molto avventuroso e ricco di pericoli dove rischiò più volte di perdere la vita e dal quale riuscì a fare rientro in Europa soltanto nel 1846.

A Parigi conobbe Giuseppe Mazzini che lo iniziò all'idea di un'Italia unita e repubblicana, affiliandolo alla Giovine Italia che auspicava l'unione e l'indipendenza di tutti gli stati d'Italia.

Nel 1848 partecipò alla prima guerra di indipendenza e poi, al seguito di Giuseppe Garibaldi, tentò invano di difendere la neonata Repubblica Romana dai francesi.

Il 3 Giugno 1849 si distinse guidando molti contrattacchi alla baionetta; venne ferito in modo serio, ma la sua condotta gli valse una medaglia d'oro ed il personale elogio di Garibaldi, che lo promosse sul campo al grado di maggiore.

La sua ultima azione nella Giovane Italia fu il tentativo di rapire l'imperatore Francesco Giuseppe nel corso della sua visita a Venezia e Milano, sventato dalla polizia austriaca.

Dopo aver ripreso gli studi nautici e conseguito la patente di capitano mercantile per la navigazione illimitata, nel Gennaio 1853 riprese l'attività marinara.

Nella seconda guerra di indipendenza fu nuovamente al fianco di Garibaldi nei Cacciatori delle Alpi, difendendo il passo dello Stelvio, meritando la Croce Militare di Savoia.

Nel 1860 fu tra gli organizzatori della Spedizione dei Mille contro il Regno delle Due Sicilie.

Bixio si impadronì delle navi Piemonte e Lombardo, per il viaggio da Quarto a Marsala.

Prese parte alla battaglia di Calatafimi, e poi all'insurrezione di Palermo.

Promosso Generale il 15 Agosto 1860, sbarcò a Melito di Porto Salvo e prese d'assalto la città di Reggio Calabria, conquistandola nella battaglia di Piazza Duomo.

Il 2 Ottobre 1860 i garibaldini sconfissero le truppe borboniche nella battaglia del Volturno.

Dopo l'incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele, Bixio organizzò i plebisciti che sancirono l'annessione dell'Italia centro-meridionale al Regno di Sardegna.

Un anno dopo venne eletto deputato e sedette tra le file della Destra storica.

Dedicò la sua attività parlamentare nel promuovere la liberazione di Venezia e Roma e ad incitare il governo ad intensificare i traffici commerciali col Medio ed Estremo Oriente.

Bixio tornò sul campo di battaglia nel 1866 tra le file del Regio esercito come generale nella battaglia di Custoza nel corso della Terza guerra d'indipendenza.

Il 3 Novembre 1867 nella battaglia di Mentana Bixio fu fatto prigioniero dai francesi, ma riuscì a fuggire ricevendo dal re Vittorio Emanuele II di Savoia un'altra medaglia d'oro.

Fatto Senatore il 6 Febbraio 1870, nello stesso anno partecipò alla Presa di Roma.

Successivamente Bixio riprese il mare, avviando un collegamento con l'Estremo Oriente, ma durante una traversata si ammalò di colera e morì il 16 Dicembre 1873, nei pressi dell'isola di Sumatra, dove fu seppellito in attesa di poter traslare la salma in patria.

La tomba di Bixio venne presto profanata e saccheggiata da 3 indigeni, 2 dei quali vennero contagiati dal colera e ne morirono; solo 3 anni dopo, grazie alle indicazioni del terzo sopravvissuto, fu possibile rintracciare i resti di Bixio, che vennero cremati a cura del Consolato italiano, e le sue ceneri riportate a Genova e inumate nel Cimitero di Staglieno.

100 anni fa - Il 2 Dicembre 1923 nasce la grande soprano Maria Callas.

Maria Callas nacque al Flower Hospital di New York da genitori di origine greca, ma nel 1937 la famiglia tornò in Grecia, dove Maria si diplomò in canto, pianoforte e lingue.

Il 2 Aprile 1939, a soli 15 anni, arrivò il suo primo ruolo: Santuzza in Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, iniziando una carriera che le farà guadagnare l'appellativo di "Divina".

Negli anni della guerra si impegnò a mantenere la famiglia coi più disparati mestieri, adattandosi a cantare anche in locali di infimo ordine come il postribolo di Piazza Omonoia.

Il 14 Settembre 1945 ritornò a New York, dove visse per quasi 2 anni, adattandosi a fare la baby-sitter, ma nel 1947 decide di trasferirsi in Italia, dove esordì all'Arena di Verona.

La svolta della carriera avvenne il 19 Gennaio 1949 quando sostituì all'ultimo momento la soprano Margherita Carosio, nel ruolo di Elvira ne I puritani: fu un successo memorabile.

Il 21 Aprile 1949, sposò l'imprenditore Giovanni Meneghini che lasciò la guida della sua azienda, per dedicarsi unicamente alla carriera della moglie, in veste di suo agente.

All'inizio l'approccio con la dirigenza del Teatro alla Scala di Milano fu difficile e l'unica occasione che ebbe per esibirsi fu un'Aida nel 1950 in sostituzione di Renata Tebaldi che, sentendosi tradita, nel 1953, preferì trasferirsi negli Stati Uniti e ricrearsi un proprio spazio.

Con l'arrivo alla Scala cominciò così la fase più sfolgorante della sua carriera.

La Callas si trasferì a Milano e inaugurò la stagione lirica 1951 dove continuò a mietere successi con grandi direttori d'orchestra come Leonard Bernstein ed Herbert von Karajan.

Nel 1956 esordì al Metropolitan Opera House di New York nel ruolo di Norma, e in altri prestigiosi teatri, quali la Civic Opera di Chicago e il Covent Garden di Londra.

Tra il 1952 e il 1957 la cantante perse 38 kg di peso arrivando a sfiorare i 54 kg.

Si sono fatte molte supposizioni sui metodi impiegati, fino alla leggenda di un uovo di verme solitario ingerito volontariamente, in realtà fu solo frutto di una dieta e tanto lavoro.

Quando, però, diventò un personaggio "da rotocalco", ogni sua minima défaillance veniva amplificata, e la fama del personaggio pubblico divenne un'arma a doppio taglio.

Il 3 Settembre 1957 incontrò per la prima volta l'armatore greco Aristotele Onassis.

Nel Dicembre 1958 Maria Callas fece il suo trionfale esordio nel concerto La Grande Notte dell'Opera a Parigi, trasmesso in Eurovisione in 12 paesi, alla presenza del Presidente della Repubblica francese René Coty ed Onassis andò a renderle omaggio in camerino.

L'anno seguente Onassis invitò Maria Callas a trascorrere le vacanze sullo yacht Christina per una crociera insieme a Winston Churchill e consorte e altre personalità del Gotha internazionale, lei accettò ma era stanchissima e voleva porre fine alla sua carriera.

Dopo 2 settimane, al rientro a Monte Carlo, Maria Callas decise di lasciare il marito.

Da quel momento, ad ogni uscita pubblica la cantante diventò preda dei giornalisti.

Nel 1959 iniziò a diradare gli impegni, terminando comunque una serie di concerti negli Stati Uniti e in Europa, tra cui quello di Amburgo, una delle sue rare testimonianze video.

Nell'Aprile 1960 Maria Callas, diede alla luce un bambino, Omero, frutto della relazione con Aristotele Onassis, morto pochi istanti dopo a causa di un'insufficienza respiratoria.

Il 19 Maggio 1962 si esibì in occasione del compleanno del Presidente John F. Kennedy, al Madison Square Garden di New York, e nel Gennaio 1964, su forti insistenze di Franco Zeffirelli, interpretò Tosca al Covent Garden di Londra, e poi Norma all'Opera di Parigi.

Nel 1965 decise di tornare sulle scene con Tosca a Parigi e al Metropolitan di New York.

Il ritorno fu trionfale, ma la voce e il fisico non reggevano più: cantò un'ultima volta Tosca al Covent Garden di Londra, in presenza della regina Elisabetta II, 5 Luglio 1965.

Nel 1966 Callas sperò di convolare a nozze con Aristotele Onassis, ma questi non solo si rifiutò, ma nel 1968, decise di sposare Jacqueline Kennedy, la vedova di John Kennedy.

A seguito di questa umiliazione Maria Callas cadde in depressione e si ritirò lontano dai riflettori nel suo appartamento parigino, dove venne trovata morta il 16 Settembre 1977.

Il referto medico indicò l'arresto cardiaco come causa del decesso, smentendo il suicidio.

Nel rispetto della sua volontà la salma venne cremata e le sue ceneri sparse nel Mar Egeo.

50 anni fa - Il 2 Dicembre 1973 entrano in vigore le misure contro la Crisi Energetica.

Con la Guerra del Kippur, le nazioni alleate di Egitto e Siria raddoppiarono il prezzo del petrolio e diminuirono del 25% le esportazioni, in contrasto agli Stati Uniti, alleati di Israele.

Gli altri paesi arabi appartenenti all'OPEC appoggiarono la causa e bloccarono le proprie esportazioni di petrolio verso Stati Uniti e Olanda fino al Gennaio 1975.

Il processo portò alla crescita vertiginosa del prezzo del petrolio, che si decuplicò in 7 anni.

I governi dei paesi dell'Europa occidentale, i più colpiti dal rincaro del prezzo del petrolio, vararono provvedimenti per diminuire il consumo di petrolio e per evitare gli sprechi.

In Italia, il governo presieduto da Mariano Rumor varò un piano nazionale di "austerity" economica per il risparmio energetico che entrò in vigore il 2 Dicembre 1973 prevedendo: il divieto di circolare in auto la domenica, la fine anticipata dei programmi televisivi, la riduzione dell'illuminazione stradale e commerciale, e una riforma energetica complessiva con la costruzione, da parte dell'Enel di centrali nucleari per limitare l'uso del greggio.

In Europa occidentale la crisi energetica portò anche alla ricerca di nuovi giacimenti, e a un forte interesse verso nuove fonti di energia alternative al petrolio, come il gas naturale e l'energia nucleare, per limitare la dipendenza dai paesi produttori di petrolio.

Si diffuse la consapevolezza della fragilità e precarietà del sistema produttivo occidentale, le cui basi poggiavano sui rifornimenti da parte dei paesi arabi.

Le conseguenze della crisi non tardarono a manifestarsi anche sul sistema industriale, a partire da quegli anni non conobbe più i tassi di crescita dei decenni precedenti.

Per i paesi produttori dell'oro nero, invece, le entrate aumentarono in maniera notevole, ma questa maggiore disponibilità finanziaria non portò alcun vantaggio alla popolazione.

Negli anni successivi l'Arabia Saudita e altri membri dell'OPEC aumentarono l'estrazione di petrolio, che causò la diminuzione del suo prezzo, ponendo fine alla crisi, ma ormai la mentalità della popolazione era cambiata; si cominciò a parlare di "ecologia" e "risparmio energetico", simboli di un impegno ormai entrato a far parte della vita di tutti i giorni.